Dopo la chiusura dell’inchiesta pubblica, i rappresentanti dei comuni interessati e la presidente della provincia di Arezzo sono intervenuti sulle problematiche relative alla discarica nel comune di Terranuova Bracciolini
7 sindaci: no all’ampliamento di podere Rota, perché il Valdarno ha già svolto la sua parte, ospitando da 50 anni varie discariche
Alla chiusura dell’inchiesta pubblica su Podere Rota, come da impegni presi in commissione Ambiente, guidata da Lucia De Robertis (Pd), sono stati ascoltati tutti i sindaci del Valdarno aretino e il presidente della provincia di Arezzo, che hanno messo nero su bianco le problematiche relative alla discarica. Sono intervenuti Nicola Benini (sindaco di Bucine), Enzo Cacioli (sindaco di Castelfranco Piandiscò), Leonardo Degl’Innocenti (sindaco di Cavriglia), Simona Neri (sindaco di Laterina Pergine Valdarno), Moreno Botti (sindaco di Loro Ciuffenna), Silvia Chiassai (sindaco e Montevarchi e presidente provincia di Arezzo) e Valentina Vadi (sindaco di San Giovanni Valdarno).
In sintesi: no all’ampliamento di podere Rota, perché il Valdarno ha già svolto la sua parte, ospitando da 50 anni varie discariche che hanno risposto ai bisogni non soltanto della provincia di Arezzo prima, e dell’ambito territoriale della Toscana del Sud, ma anche della provincia di Firenze e dell’ambito della Toscana centrale. E ancora: chiesto il rispetto dell’accordo del 2013 fra Regione, provincia e Ato, sulla chiusura di Casa Rota a fine 2021. Nel corso dell’audizione i sindaci contrari hanno poi ribadito l’incompatibilità dell’ampliamento con la valorizzazione turistica dell’area, inserita in un distretto rurale, unitamente all’intenzione di richiedere all’Unesco la tutela delle balze del Vadarno, confinanti proprio con la discarica. Inoltre, sono stati rinnovati i dubbi sull’impatto ambientale del progetto, alla luce del parere di Arpat sull’inquinamento delle acque nel fondo della discarica e della valutazione della stessa agenzia regionale sulle emissioni odorigene.
Fuori dal coro, il sindaco di Terranuova Bracciolini, Sergio Chienni, che ha ricordato come l’ampliamento riguardi solo rifiuti speciali non pericolosi, e che le questioni poste da Arpat sono all’attenzione degli uffici della Regione.
Secondo la presidente De Robertis, intervenuta dopo le audizioni dei Sindaci, “è importante ribadire il ruolo di programmazione dell’Assemblea regionale in materia di rifiuti, e a questo proposito siamo in attesa della stesura della bozza del prossimo piano regionale”.
“Preso atto che l’inchiesta pubblica si è chiusa con una relazione che fotografa le varie posizioni, senza la definizione di scelte o valutazioni discrezionali, come membri della commissione potremo andare incontro alla comunità valdarnese, impegnandoci nella tutela ambientale, cercando di appurare se la Regione Toscana stia lavorando in materia di bonifica, in seguito alle contaminazioni registrate da Arpat”. Così il vicepresidente della commissione, Alessandro Capecchi (FdI), che ha anche chiesto di mettere in calendario la discussione della mozione sull’argomento, presentata dal proprio gruppo e depositata dal 4 febbraio scorso. Nel corso dell’incontro sono intervenuti anche i consiglieri Silvia Noferi (M5S), Gabriele Veneri (FdI) e Francesco Gazzetti (Pd).
La presidente Lucia De Robertis, a seguito delle domande poste dai commissari, ha preso l’impegno a riportare all’assessore all’Ambiente Monia Monni le osservazioni e le considerazioni dei sindaci: “Una volta esaurito questo passaggio, sempre nell’ottica della miglior comprensione della questione, convocherò una nuova seduta per approfondire tutte le tematiche e per l’esame degli atti di indirizzo presentati, auspicando anche la possibilità di pervenire alla predisposizione di un documento condiviso di iniziativa della commissione stessa”.