Il Governo aumenta l’ambizione del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima
(Rinnovabili.it) – Scade oggi il termine ultimo per consegnare alla Commissione Europea i Piani Nazionali Energia e Clima aggiornati in linea con l’articolo 14 del Regolamento sulla Governance. E mentre si attende di conoscere le modifiche apportate dall’Italia al proprio programma, Madrid pubblica (e consegna) il nuovo PNIEC spagnolo. Il documento, che rimarrà in consultazione pubblica sul sito del Ministero della transizione ecologica, alza l’asticella dell’ambizione. Sia per la decarbonizzazione che per la quota di rinnovabili da sviluppare entro la fine di questo decennio.
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A cosa servono i PNIEC?
I Piani Nazionali Energia e Clima delineano come i paesi dell’UE intendono affrontare le 5 dimensioni dell’Unione dell’energia, ossia decarbonizzazione, efficienza energetica, sicurezza energetica, mercato interno dell’energia, Ricerca&Innovazione&Competitività.
Tutti i Ventisette avevano già consegnato i rispettivi programmi nel 2019 ma con lo scoppio della guerra in Ucraina e i relativi problemi di sicurezza energetica, è emersa la necessità di rivedere gli stessi al rialzo. “Dal momento che le politiche e le circostanze geopolitiche in materia di energia e clima sono notevolmente mutate rispetto al 2019-2020, quando sono stati elaborati i PNIEC iniziali, gli aggiornamenti dovrebbero concentrarsi sulla necessità di definire un’azione per il clima più ambiziosa, realizzare una transizione più rapida verso l’energia pulita e garantire una maggiore sicurezza energetica”, ha spiegato l’esecutivo UE. “I PNEC aggiornati dovrebbero consentire all’UE di progredire verso un’Unione dell’energia più resiliente e sostenibile, anche riducendo rapidamente la dipendenza dai combustibili fossili russi, senza lasciare indietro nessuno”.
Il nuovo PNIEC spagnolo
Come si legge sul sito del Ministero della Transizione ecologica, quando la Commissione europea ha valutato il PNIEC spagnolo nel 2021, ha ritenuto che, oltre ad essere un esempio, fosse una “base solida” per la ripresa economica dopo l’impatto del Covid-19. “La bozza per l’aggiornamento del PNIEC utilizza le stesse basi tecniche e analitiche, è supportata da robusti modelli analitici e incorpora la maggiore ambizione climatica dell’UE, l’impulso alla transizione ecologica derivato dal Recovery, Transformation and Resilience Plan (PRTR) e altri sviluppi a livello nazionale, nonché il cambiamento geopolitico causato dalla guerra in Ucraina”.
La nuova proposta aumenta l’obiettivo di riduzione dei gas serra dal 23% al 32% nel 2030 rispetto ai valori del 1990. Facendo crescere il target dell’efficienza energetica al 44% e portando la quota di rinnovabili nei consumi energetici finali al 48% (con FER all’81% sui soli consumi elettrici). Su quest’ultimo aspetto il Piano Energia e clima fissa nuovi sotto obiettivi di capacità verde: entro il 2030 la Spagna prevede di aver installato 62 GW di eolico, 76 GW di fotovoltaico, 4,8 GW di solare termico, 1,4 GW di biomasse e 22 GW di accumulo.
Nuovi target su autoconsumo e idrogeno
Inoltre aumenta l’ambizione di obiettivi come il retrofit energetico degli edifici (saliti a 1,38 milioni di case da riqualificare) o l’elettrificazione dei veicoli su strada (5,5 milioni di unità entro il 2030). Introducendo nuovi traguardi di settore, coerenti con gli obiettivi europei, che prevedono ad esempio di consumare il 73% di energia rinnovabile negli edifici, arrivare a 11 GW di elettrolizzatori per produrre idrogeno vedere, e avere 19 GW di autoconsumo. Infine il progetto di aggiornamento del PNIEC chiede di aumentare la produzione di energia interna di 10 punti percentuali, raggiungendo il 49%, il che consentirebbe un risparmio di oltre 90.000 milioni di euro nelle importazioni di combustibili fossili.
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