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L’Olanda chiude Groningen, il più grande giacimento di gas d’Europa

Era stato inaugurato nei primi anni ’60, ne sono stati estratti oltre 2.300 mld m3 di gas fossile con un guadagno di 430 miliardi di euro. Ma da 20 anni le operazioni causano terremoti sempre più frequenti, con danni a infrastrutture e edifici. Almeno 100mila persone hanno subito gli effetti delle scosse

Il più grande giacimento di gas d’Europa chiude i battenti
By derivative work: MJSmit (talk)Satellite_image_of_the_Netherlands_in_May_2000.jpg: created by NASA – Satellite_image_of_the_Netherlands_in_May_2000.jpg, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4254271

Lo stop totale sarà nel 2024, restano operativi solo 11 pozzi

(Rinnovabili.it) – Chiude i battenti il più grande giacimento di gas d’Europa (e uno dei più grandi al mondo). Ieri le autorità olandesi hanno ufficialmente decretato la parola fine per Groningen, dopo decenni di proteste della popolazione per i continui terremoti causati direttamente dalle trivellazioni.

Stop al più grande giacimento di gas d’Europa

La decisione era stata presa già nel 2018 ma lo scoppio della crisi energetica prima, e della guerra in Ucraina poi, con lo stop all’import di gas dalla Russia, hanno ritardato la chiusura. Chiusura che non è immediatamente valida per l’intero giacimento. Almeno 11 pozzi, infatti, resteranno ancora operativi per un altro anno, proprio per garantire al paese un margine di manovra in caso di nuovi shock energetici.

Da anni il più grande giacimento di gas d’Europa produceva volumi sempre più bassi, anche per timore delle ripercussioni sismiche sempre più evidenti. Inaugurato nei primi anni ’60, Groningen ha regalato all’Olanda almeno 2.300 miliardi di metri cubi di gas fossile e ha generato un flusso di guadagni nell’ordine di circa 430 miliardi di euro, di cui l’85% è finito direttamente nelle casse statali. Nel frattempo, sono iniziate scosse telluriche sempre più preoccupanti.

Fattore terremoti

I terremoti che interessano l’area da oltre 20 anni sono di bassa intensità ma molto vicini alla superficie e hanno causato ripetutamente danni a edifici e infrastrutture. In più ci sono da tenere in considerazione gli effetti psicologici sulla popolazione.

Solo un anno fa, l’8 ottobre 2022, si è verificata una delle scosse più forti: un sisma di magnitudo 3.1 con epicentro a Wirdum, 25 km a nord della città di Groningen, e una profondità di appena 3 km. Solo da questo episodio sono scaturite oltre 1.100 segnalazioni di danni da parte degli abitanti. Una ricerca dell’università di Groningen stimava, nel 2021, che i danni dei terremoti nell’area hanno colpito direttamente almeno 100mila persone.

Secondo i dati dell’organizzazione meteorologica olandese KNMI, tra il 1986 e il 2018 nei Paesi Bassi si sono verificati 1.470 terremoti. Con una frequenza in netto aumento. Dal 2001 a oggi si sono verificati 9 eventi con magnitudo superiore a 3, il più forte a Huizinge nel 2012 con magnitudo 3.6.