L’intervento del Ministro Gilberto Pichetto agli Stati Generali della Green Economy
(Rinnovabili.it) – L’Italia potrebbe chiudere il 2023 con un nuovo record storico in materia di energia. Superando i 6 GW di nuova capacità installata per le rinnovabili. Questa perlomeno è la speranza del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto che, parlando dal palco degli Stati Generali della Green Economy 2023, ha passato rapidamente in rassegna le politiche energetiche su cui sta lavorando il suo dicastero. Fonti verdi in primis. “Stiamo vivendo una fase di metamorfosi del sistema nazionale – ha dichiarato il ministro – nella quale dobbiamo utilizzare e cavalcare il cambiamento dovuto alla decarbonizzazione come opportunità di crescere più e meglio, con la genialità italiana”.
Nuova capacità rinnovabile 2023
Come ha ricordato nel suo intervento il commissario europeo Paolo Gentiloni, l’anno scorso l’Italia ha installato 3 GW di impianti rinnovabili, il triplo rispetto alla media degli ultimi anni. “Tuttavia il confronto con gli altri grandi paesi europei, gli obiettivi di decarbonizzazione su cui ci siamo impegnati e il potenziale che avremmo, devono spingerci a fare di più. E velocizzare le autorizzazioni di nuovi impianti è per questo motivo fondamentale”, ha commentato Gentiloni.
Ma la domanda principale rimane: in che modo? “Nel 2022 siamo arrivati a 3 GW e le previsioni per il 2023 potrebbero farci superare i 5 [GW] e arrivare ai 6, secondo i dati degli operatori”, ha replicato Pichetto. “Le difficoltà sono enormi. Noi ci stiamo muovendo come Governo con le Regioni sulle aree idonee, ad esempio” […] Spero di superare almeno i 6 GW di potenza installata nel 2023, che possono diventare 10 GW contando anche quelli autorizzati”.
Ma qual è la nuova capacità per le rinnovabili 2023 installata ad oggi? La risposta arriva da Terna, che ha da poco aggiornato i dati ottenuti dal Sistema Gaudì. Da gennaio a settembre 2023 il Belpaese ha installato oltre 3,9 GW di nuova capacità rinnovabile, di cui più di 3,5 GW appartenenti esclusivamente al settore fotovoltaico. Quindi all’appello mancherebbero circa 2,5 GW
I temi del nuovo Decreto Energia
Per accelerare la nuova capacità delle energie rinnovabili italiane, un ruolo lo avrà anche il prossimo Decreto Energia. “Sul grande eolico offshore a giorni ci sarà un provvedimento che avvierà una procedura per individuare le grandi aree oltre le 12 miglia, là dove il vento è più forte. Aree che potranno anche essere lottizzate attraverso gare“. A patto di avere un accordo con gli altri paesi del Mediterraneo per stabilire le zone marine di influenza, che finora avevano interessato solo le rotte delle navi. Il provvedimento riguarderà anche le misure per: attrezzare i porti ai fini dell’industria eolica- “almeno due scali” spiega il ministro -, dotarsi di navi cantiere, di cavi e piattaforme. Operazioni che secondo il numero uno del MASE richiederanno 2-3 anni. “Partendo adesso, li avremo per il 2027“.
Focus anche sui due grandi nodi del Decreto Energia, il cui arrivo nel Consiglio dei Ministri del 16 novembre per ora non trova conferme ufficiali. Parliamo delle concessioni idroelettriche e della fine del mercato tutelato per i clienti domestici. Sul primo tema il ministro ha spiegato che l’obiettivo è introdurre una norma che “permetta alle Regioni una contrattazione con vincoli di investimento anziché il puro e semplice ‘al massimo rialzo’. Questo è l’obiettivo e ciò può attivare 10-15 miliardi di investimenti, secondo il Sole 24ore”.
“Sul mercato elettrico, invece, non ho intenzione di spostare la data del 10 gennaio 2024. Dico solo: parliamo di 9 milioni di famiglie, 4,5 milioni escludendo i clienti vulnerabili […] serve qualche mese per una campagna di informazione mirata verso gli utenti. Ma anche verso i grandi concessionari per dire loro di offrire contratti chiari e standard per le famiglie”.