La delibera adottata oggi disciplina l’attuazione della norma del piano di tutela delle Acque riguardante quindi da un lato le nuove domande e le domande pendenti oggetto di moratoria, dall’altro le domande che si devono riaprire per effetto dei pronunciamenti del Tribunale delle acque.
Stabilito l’avvio della valutazione delle domande pendenti di derivazione ad uso idroelettrico
Novità in arrivo sul fronte delle nuove concessioni di piccole derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico. La decisione della Giunta provinciale, assunta oggi su proposta del vicepresidente e assessore all’urbanistica e ambiente Mario Tonina, disciplina l’attuazione della norma del Piano di tutela delle acque 2022-2027, adottato in via preliminare a fine dicembre, per quanto riguarda le nuove domande e le domande pendenti relative alla realizzazione di nuove centraline idroelettriche, oggetto di una moratoria che si è conclusa l’8 maggio scorso. L’obiettivo è quello di poter esaminare le domande, verificandone la compatibilità con le esigenze di difesa e preservazione dell’ambiente, ma considerando anche il fatto che l’energia idroelettrica è una fonte che non presenta le stesse controindicazioni dei combustibili fossili, relativamente ai suoi impatti sull’ambiente e sull’atmosfera e che il suo uso è incoraggiato dai protocolli internazionali di riferimento (a partire dal Protocollo di Kyoto).
Il Piano di tutela delle acque, approvato preliminarmente a dicembre, contiene nelle norme di attuazione un articolo le cui disposizioni si applicano anche prima dell’approvazione del Piano in via definitiva. In particolare è stato stabilito l’avvio della valutazione delle domande pendenti di derivazione ad uso idroelettrico, su cui non era stata effettuata la procedure di valutazione ambientale o non era stato acquisito il relativo parere, al termine della moratoria a suo tempo fissata, e scaduta l’8 maggio scorso. La moratoria prevedeva per le concessioni idroelettriche anche l’impossibilità di presentare nuove domande, al fine consentire l’inserimento nel nuovo Piano di nuove misure per la loro valutazione.
Ed ancora: in merito a diverse istanze per piccole derivazioni, respinte in sede di valutazione di ammissibilità preliminare, erano stati inoltrati ricorsi al Tribunale superiore delle acque pubbliche, il quale ha imposto con proprie sentenze di riammetterle ad esame. Ciò in ragione del fatto che la produzione di energia idroelettrica, ovvero da fonte rinnovabile, ha una valenza positiva sancita da protocolli e accordi internazionali in tema di riduzione delle emissioni climalteranti e contrasto al cambiamento climatico.
La delibera adottata oggi disciplina l’attuazione della norma del piano di tutela delle Acque riguardante quindi da un lato le nuove domande e le domande pendenti oggetto di moratoria, dall’altro le domande che si devono riaprire per effetto dei pronunciamenti del Tribunale delle acque. Le domande pendenti che avevano già avuto un giudizio ambientale continuano ad essere istruite secondo il vecchio Piano di tutela. Per le nuove domande, in attuazione dei suddetti principi, è stato infine stabilito che le valutazioni preliminari previste dal Piano di Tutela delle acque, devono essere di carattere costruttivo, ossia non devono limitarsi, qualora vengano riscontrate criticità, alla extrema ratio della sola opzione zero, del rigetto dell’istanza, ma devono rinvenire ove possibile le indicazioni che possano permettere al
proponente di sviluppare le modifiche progettuali necessarie ad ottenere l’assenso, in conformità al principio di leale collaborazione tra le amministrazioni partecipanti al procedimento ed i cittadini interessati.