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Un questionario online accessibile fino al 18 marzo 2025 per coinvolgere cittadini, istituzioni, associazioni e stakeholder nella progettazione di misure di sostegno per famiglie e microimprese vulnerabili all’impatto del nuovo mercato del carbonio UE, l’ETS2. Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha avviato così la consultazione pubblica per la definizione del Piano Sociale per il Clima (PSC).
Piano Sociale per il Clima: cos’è, obiettivi
Il PSC è un documento strategico che definisce come l’Italia vuole mitigare gli impatti socioeconomici che deriveranno dall’adozione del nuovo sistema di scambio di quote di emissione (ETS2) per gli edifici e il trasporto su strada.
L’ETS2 è il “gemello” dell’Emission Trading System già in vigore per le installazioni industriali inquinanti. Fa parte delle misure introdotte nel 2021 dal pacchetto legislativo Fit for 55 e dovrebbe diventare operativo dal 2027. Per compensare l’impatto dell’ETS2, la Commissione UE ha lanciato uno strumento finanziario ad hoc, il Fondo Sociale per il Clima (FSC). Di che si tratta?
Il Fondo nasce dalla necessità di compensare gli squilibri generati dall’estensione del sistema ETS agli edifici e ai trasporti, settori che contribuiscono significativamente alle emissioni di gas serra ma che coinvolgono direttamente le fasce più fragili della popolazione. Ha una dotazione di 54,6 miliardi di euro per il periodo 2026-2032 e si finanzia attraverso le entrate derivanti dalla vendita all’asta delle quote ETS2. Garantendo così un meccanismo di redistribuzione proporzionale all’impatto socioeconomico subito dagli stati membri.
Il Piano Sociale per il Clima è il documento che ciascun paese deve trasmettere alla Commissione entro il 30 giugno 2025, in cui vanno presentate nel dettaglio le misure che si intendono realizzare con i proventi del FSC.
Il PSC può indicare 2 tipologie di misure:
- interventi di sostegno agli investimenti strutturali, come finanziamenti per l’efficienza energetica degli edifici, la decarbonizzazione del riscaldamento/raffrescamento, la mobilità sostenibile (con priorità per soluzioni a zero emissioni);
- interventi di mitigazione degli effetti immediati, come misure temporanee di sostegno al reddito per contrastare la povertà energetica e dei trasporti durante la fase transitoria dell’ETS2.
Ogni paese deve dare un contributo obbligatorio del 25% del costo totale delle misure presentate el PSC.
MASE, via alla consultazione pubblica sul PSC
La consultazione lanciata dal MASE si articola in 17 quesiti organizzati attorno a 4 pilastri tematici:
- Povertà energetica: identificazione delle criticità nell’accesso a servizi energetici essenziali, con particolare attenzione alle famiglie a basso reddito.
- Sostegno alle famiglie vulnerabili: definizione di strumenti di aiuto diretto (buoni, sussidi) e agevolazioni per la riqualificazione degli edifici.
- Microimprese: misure per compensare l’aumento dei costi logistici e promuovere l’adozione di tecnologie pulite.
- Trasporti sostenibili: incentivi per la mobilità elettrica e il potenziamento del trasporto pubblico, con focus sulle aree urbane e periferiche.
Il questionario chiede ai partecipanti a valutare l’efficacia delle proposte esistenti e ad avanzare nuove soluzioni.
Dopo la chiusura del questionario online si terranno fino a maggio 2025 workshop tematici, tavoli tecnici con le regioni e sessioni di confronto con gli operatori del settore, sia da remoto che in presenza.
Per accedere al questionario cliccare sul link: https://gse.it/psc .