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Piano rifiuti: Monni, “La Toscana vuole autosufficienza, gestione trasparente e tariffe stabili”

I prossimi obiettivi: riduzione dello smaltimento finale e riuso, miglioramento della raccolta differenziata, chiusura del ciclo degli urbani, risanamento dei siti inquinati e delle aree minerarie dismesse

Rifiuti urbani: con 505 kg a testa, l’Italia si conferma nella media europea
Foto di imordaf da Pixabay

L’informativa dell’assessore all’ambiente che ha esordito giudicando “grave l’assenza delle opposizioni in Aula”

Firenze – L’assessore regionale all’Ambiente Monia Monni , davanti, a un’Aula che ha visto la presenza della sola maggioranza, ha illustrato, attraverso un’informativa, le linee guida del Piano regionale su rifiuti e bonifiche. “È un’occasione di ascolto e ritengo molto grave che le opposizioni rinuncino alla facoltà di esprimere i propri indirizzi in un atto così importante e così fondamentale per questa Regione- ha esordito. – Abbandonare l’Aula è una scelta che non ha niente a che fare con la forma, ma è una scelta tutta di sostanza, perché è una scelta di rinuncia a governare un problema che è uno dei principali che dobbiamo affrontare in questa legislatura”.

“Noi – ha spiegato Monia Monni – avviamo oggi la vera e propria elaborazione del Piano, che terrà conto delle indicazioni che esprimerà il Consiglio, e lavorerò per inviarvi la proposta prima della pausa estiva, in modo che possiate dare inizio all’iter di adozione e approvazione. Tra gli obiettivi che il Piano si prefigge di “recuperare quanta più materia possibile migliorando la raccolta differenziata, chiudendo il ciclo degli urbani e creando una vera e propria industria del riuso a forte regia pubblica, e lo fapartendo dal nuovo strumento dell’avviso pubblico”. La Toscana, attraverso l’aggiornamento del Piano regionale su rifiuti e bonifiche si prepara anche a recepire gli obiettivi delle nuove direttive europee.

Nel corso l’informativa, l’assessore Monni ha delineato gli obiettivi, primo fra tutti ridurre la produzione dei rifiuti e spingere sul riuso, puntando “con decisione, su tutto il territorio regionale”, ad azioni di prevenzione, valorizzazione delle esperienze virtuose, ad azioni di preparazione al riutilizzo, e all’attivazione di sinergie con il sistema della produzione. Nell’ambito dell’obiettivo di riduzione della produzione dei rifiuti e incremento del riciclo, in linea con la Strategia europea relativa alla mitigazione dell’impatto ambientale della plastica (Direttiva 2019/904) e alla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, verranno integrate e rafforzate le azioni già avviate per la riduzione e sostituzione dell’utilizzo del monouso in plastica sostenendo la promozione per la realizzazione di interventi di sensibilizzazione per la riduzione e il riciclo della plastica nell’ambiente. Previste anche azioni volte alla prevenzione della dispersione di rifiuti in mare.

Secondo obiettivo, il miglioramento quali-quantitativo delle raccolte differenziate e quindi il raggiungimento dell’80-85 per cento nel 2035. Per fare ciò si pensa ad una estensione degli obblighi e l’ulteriore implementazione delle raccolte separate dei rifiuti organici, tessili e domestici pericolosi, nonché dei Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), dei rifiuti ingombranti e assorbenti, anche prevedendo il rafforzamento dei centri di raccolta e di ulteriori sistemi di raccolta dedicati e di prossimità.

“Più riciclo e recupero”. La Toscana sceglie di orientare la gestione dei rifiuti verso le opzioni più virtuose di trattamento per raggiungere l’obiettivo del 65 per cento di riciclo di materia al 2035. In linea con la necessità di migliorare il recupero, riciclo e riutilizzo dei rifiuti da costruzione e demolizione (C&D) e in linea con la strategia comunitaria verrà sostenuta la demolizione selettiva finalizzata alla cernita dei rifiuti almeno per legno, frazioni minerali (cemento, mattoni, piastrelle e ceramica, pietre), metalli, vetro, plastica e gesso.

Da problema a risorsa: il documento di monitoraggio del vigente Piano, approvato con delibera di Giunta regionale (numero 1017 del 04 ottobre 2021), fa emergere un quadro che indica come la raccolta differenziata vada correlata alla capacità del sistema impiantistico di gestire e trattare i rifiuti così raccolti. Valutare tutte le opportunità offerte anche dall’innovazione tecnologica diventa necessario e ricorrere ad un avviso pubblico esplorativo per raccogliere manifestazioni di interesse alla realizzazione di impianti di riciclo e recupero, è la strada tracciata per individuare e misurare, non limitatamente ai gestori pubblici, ma in generale, le potenzialità di sviluppo di attività di recupero e riciclo della materia a partire dai rifiuti. “Un coinvolgimento dei territori – ha spiegato Monia Monni – che non è una delega, ma un modo di ascoltare le loro proposte per affrontare insieme la transizione ecologica”.

Resta ferma la decisione “no a nuovi termovalorizzatori”: a questi impianti, caratterizzati da tecnologie in linea con la gerarchia europea in termini di recupero energetico attualmente presenti in Toscana, si affiancheranno soluzioni che sfruttano tecnologie alternative e che minimizzano l’emissione di CO2 in atmosfera.

Riduzione dello smaltimento finale: in base alla normativa è l’ultima opzione della gerarchia dei rifiuti. Il Piano regionale intende rafforzare il percorso già in atto di progressiva diminuzione del numero delle discariche esistenti, assicurando il soddisfacimento dei fabbisogni regionali in sicurezza, fino a raggiungere la soglia massima del 10 per cento di smaltimento degli urbani al 2035. “Non è un ‘operazione che si fa in un giorno – ha sottolineato l’assessore Monni – e su questo occorre essere chiari, è un’operazione che richiede tempo e ci sarà una fase di transizione durante la quale saranno realizzati i nuovi impianti, che richiederà di continuare a usare le discariche. Nel Piano che proporremo è prevista una riduzione progressiva delle discariche, misurata sulle reali necessità della nostra Regione”.

Altre misure per l’economia circolare: il Piano sostiene interventi volti all’adozione di processi produttivi più attenti alla riduzione degli sprechi di materia oltre a confermare il principio di prossimità del trattamento dei rifiuti urbani e speciali di maggior rilevanza economico-ambientale e la necessità di privilegiare l’implementazione dell’impiantistica dell’economia circolare

Bonifica dei siti inquinati e delle aree minerarie dismesse: il Piano dovrà continuare il percorso avviato per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza di importanti porzioni del territorio regionale attraverso l’attuazione degli accordi stipulati a livello statale e con gli enti locali coinvolti.

Particolare attenzione viene posta sull’aggiornamento della Banca dati dei siti interessati da procedimenti di bonifica.

“L’obiettivo del Piano regionale su rifiuti e bonifiche – ha concluso l’assessore Monni – è quello di puntare non solo all’autosufficienza della Regione, che è l’obiettivo minimo, ma deve essere un’opportunità incredibile per il nostro territorio per creare le condizioni per uno sviluppo che sia davvero rispettoso delle risorse del pianeta, dando anche un contributo alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro, offrendo anche alle cittadine e ai cittadini trasparenza e sicurezza nella gestione dei rifiuti, oltre che tariffe stabili. Sarà un Piano dei rifiuti ampiamente condiviso che avrà nella commissione Ambiente e territorio, presieduta da Lucia De Robertis, il suo cuore e il suo motore”.