Con il piano Repower Eu, l’Europa si vuole svincolare dalla dipendenza energetica dalla Russia
(Rinnovabili.it) – Per finanziare il piano Repower Eu non si toccheranno le quote ETS della riserva di stabilità. I ministri delle Finanze dei Ventisette ieri hanno deciso di mettere insieme i 20 miliardi mancanti usando per il 75% il Fondo per l’innovazione e per il 25% anticipando la vendita dei permessi del mercato del carbonio (frontloading). L’obiettivo è quello di “non interrompere il funzionamento del sistema ETS dell’UE, garantendo al contempo un flusso di entrate credibile”, spiega una nota del Consiglio.
Verso lo scontro tra Consiglio e Europarlamento sul piano Repower Eu
Nella versione originale del piano Repower Eu, che ha l’obiettivo di azzerare la dipendenza energetica dell’Ue dalla Russia procedendo a tappe forzate, la Commissione proponeva un pacchetto da 300 miliardi di euro di cui 225 in finanziamenti e sovvenzioni, 75 come prestiti. Inoltre, suggeriva di recuperare 20 miliardi di finanziamenti aggiuntivi, quelli di cui ha discusso il Consiglio, attingendo alla Market Stability Reserve.
La MSR è un cassetto dove vengono ritirate le quote in eccesso dell’ETS europeo per ottenere due obiettivi: tenere i prezzi del carbonio abbastanza alti e continuare a incentivare la riduzione delle emissioni nei settori coperti. Rimettere in circolazione quelle quote, quindi, deprimerebbe i prezzi dei permessi e, secondo il Consiglio, minerebbe la credibilità dell’intero sistema.
Per evitare questo esito, i Ventisette hanno deciso di prendere il denaro soprattutto da un altro fondo, che dovrebbe in teoria finanziare la transizione industriale verso tecnologie a basse emissioni di CO2. Ed è una soluzione che non piace affatto al parlamento europeo, con cui il Consiglio dovrà ora negoziare per dare l’ok finale al piano Repower Eu.
“Non siamo assolutamente d’accordo sul fatto che la maggior parte del denaro provenga dal fondo per l’innovazione, perché abbiamo bisogno del fondo per sostenere la transizione dell’industria”, ha dichiarato Peter Liese, eurodeputato tedesco e principale negoziatore sulla riforma del sistema ETS al parlamento europeo. La proposta di Strasburgo è di usare il frontloading per l’intera cifra di 20 miliardi.