Un emendamento al decreto Fiscale alzerà il contributo garantito dal piano incentivi e renderà più semplice il calcolo del risparmio energetico conseguito con l'investimento previsto. L'annuncio del ministro Urso
Il contributo garantito dal piano incentivi Transizione 5.0 sarà più elevato. E sarà più facile accedere al credito d’imposta per gli investimenti in innovazione digitale ed energetica. Sono le novità annunciate da Adolfo Urso durante il question time alla Camera del 20 novembre.
Il ministro delle Imprese e del made in Italy ha specificato che il governo interverrà con un emendamento al decreto fiscale, il dl n. 155/2024, attualmente in fase di conversione al Senato.
E ha dato un quadro aggiornato dell’uso del Piano lanciato lo scorso agosto. “Dopo le nostre FAQ”, ha spiegato Urso, “si è accelerato l’utilizzo del piano e oggi nel complesso vi hanno fatto richiesta 413 imprese e altre 314 hanno avviato la fase di prenotazione.
Cos’è Transizione 5.0
Il piano incentivi Transizione 5.0 è rivolto alle imprese che effettuano nuovi investimenti tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025. L’incentivo si presenta sotto forma di credito d’imposta, destinato a sostenere investimenti in progetti tecnologicamente avanzati, sia in beni materiali che immateriali.
I criteri di ammissibilità richiedono un focus sull’efficientamento energetico: i progetti devono garantire una riduzione dei consumi energetici di almeno il 3% per l’intera unità produttiva, oppure una diminuzione minima del 5% per i processi interessati dall’investimento.
Il piano mira a promuovere la digitalizzazione e la decarbonizzazione del sistema produttivo, incentivando l’adozione di tecnologie innovative e sostenibili.
Urso: rafforzeremo il Piano incentivi Transizione 5.0
Urso ha citato 3 modifiche che il Mimit intende apportare al piano incentivi Transizione 5.0. I punti chiariti dal ministro includono:
- aumenta l’intensità del contributo garantito alle imprese richiedenti;
- ci sarà una semplificazione delle procedure;
- la semplificazione riguarderà soprattutto come bisogna calcolare il risparmio energetico conseguito tramite gli investimenti.
Queste le parole di Urso:
“con un emendamento al decreto Fiscale, incrementeremo l’intensità del contributo e, soprattutto, semplificheremo le procedure, in particolare quelle che riguardano il calcolo del risparmio energetico. Siamo in contatto con la Commissione per un altro confronto con la Commissione stessa per fare qualcosa di più, ma le risposte non le avremo prima del mese di gennaio o di febbraio.”
Come cambia Transizione 5.0: scaglioni, aliquote
L’emendamento ricordato da Urso durante il question time punta a:
- Semplificare gli scaglioni di investimento: riducendo a due fasce principali (fino a 10 milioni di euro e oltre 10 milioni, con un massimo di 50 milioni di costi ammissibili per impresa).
- Rivedere le aliquote del credito d’imposta: aumentandole per incentivare gli investimenti e superare le attuali criticità.
Attualmente il credito d’imposta è riconosciuto in base a:
- Quota di investimento:
- 35% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro.
- 15% per investimenti tra 2,5 e 10 milioni di euro.
- 5% per investimenti oltre 10 milioni, fino a un massimo di 50 milioni.
- Riduzione dei consumi energetici (criterio aggiuntivo):
- Maggiore è la riduzione dei consumi (della struttura produttiva o dei processi interessati), più alta è l’aliquota del credito d’imposta, con variazioni tra il 3% e oltre il 10%.