L’Agenzia per la protezione ambientale: dati in miglioramento negli ultimi dieci anni, restano alcune criticità, soprattutto relative alla Valle del Sacco.
La qualità dell’aria è significativamente migliorata negli ultimi dieci anni
Seconda tornata di audizioni nella commissione Ambiente del Consiglio regionale del Lazio sul Piano di risanamento della qualità dell’aria. Oltre ai rappresentanti delle Asl del Lazio, che hanno chiesto maggior diffusione fra i cittadini dei dati, è intervenuta Rossella Cintoli, direttrice tecnica dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale, che ha messo in evidenza il ruolo di Arpa: “Abbiamo affiancato la direzione regionale in tutta l’attività di elaborazione dei dati e di previsione degli scenari futuri. La qualità dell’aria è significativamente migliorata negli ultimi dieci anni. E’ stata anche rivista la classificazione dei Comuni, con la riduzione di quelli in classe 1 e 2 (le categorie più inquinate) del 50 per cento. Restano criticità, con particolare riferimento alla situazione della Valle del Sacco. Da qui nascono le azioni previste nel piano, che, nelle nostre simulazioni, ci porteranno a rientrare nei limiti previsti”.
Giorgio Cattani, responsabile della sezione di monitoraggio della qualità dell’aria dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ha ricordato che “l’organizzazione della Regione Lazio è ai massimi livelli nel contesto nazionale ma anche internazionale. Significativa la presenza nel piano di risanamento dell’indagine statistica sull’uso delle biomasse legnose per riscaldamento e camini, uno dei principali responsabili della presenza di particolato nell’aria. Siamo in una fase in cui ci aspetta importante evoluzione: nel settembre 2021 le linee guida dell’Oms hanno posto obiettivi più ambiziosi sul miglioramento della qualità dell’aria. Siamo in attesa della nuova direttiva europea, con sfide anche più difficili, ma gli scenari presenti nel piano sono già proiettati in questo futuro”.