Rinnovabili • Phase out delle fossili: il finto ok della Cop28 Rinnovabili • Phase out delle fossili: il finto ok della Cop28

L’UE insiste: alla Cop28 bisogna parlare di phase out delle fossili

L’addio a petrolio, carbone e gas è incluso nella bozza di documento che espone la posizione negoziale dell’UE al prossimo summit sul clima. Nonostante la proposta, già ventilata nei mesi scorsi, sia stata irrisa da molti paesi produttori di petrolio

Phase out delle fossili: il finto ok della Cop28
Foto di Jas Min su Unsplash

È necessario raggiungere a breve il picco di consumo delle fossili, sostiene l’Europa

(Rinnovabili.it) – L’Europa non abbandona l’idea di convincere 200 paesi a impegnarsi formalmente per il phase out delle fossili. Nonostante il clima avverso e i segnali ben poco confortanti emersi negli ultimi mesi, l’UE si prepara a negoziare alla Cop28 di Dubai con un degli obiettivi più ambiziosi per la diplomazia climatica oggi.

La richiesta UE di un phase out delle fossili

“Il passaggio verso un’economia climaticamente neutrale richiederà l’eliminazione graduale globale dei combustibili fossili [unabated] e un picco del loro consumo già nel breve termine”, recita il documento, anticipato da Reuters, con la posizione negoziale comune dei 27 per la Cop28 negli Emirati Arabi Uniti, che i paesi UE stanno discutendo in queste settimane e dovrà essere approvato entro ottobre.

Il termine “unabated” è tra parentesi quadra, simbolo che nel gergo della diplomazia significa che non ha ancora ricevuto l’ok di tutti i paesi per figurare nel testo finale. È possibile che sarà inserito, visto che tutta la diplomazia climatica odierna – G7, G20, le COP precedenti – associano sempre l’unabated a qualsiasi menzione delle fonti fossili. Un modo per assicurare che il phase out delle fossili non riguardi le fonti in sé ma le emissioni che generano, e quindi indicare il ricorso a tecnologie per la cattura e lo stoccaggio della CO2 come la via maestra per la transizione. Un testo senza “unabated”, invece, sarebbe ben più ambizioso e consentirebbe maggiori margini di manovra ai negoziatori europei.

In ogni caso, la ricezione della proposta targata UE alla Cop28 rischia di essere gelida. Gli organizzatori del summit sul clima, gli Emirati, hanno già fatto sapere che al massimo sono disposti a discutere di phase out delle emissioni fossili. Mentre altri paesi produttori di petrolio, a partire dall’Arabia Saudita, non vogliono neppure considerare il tema. Già l’anno scorso, alla Cop27 a Sharm, l’Egitto – paese organizzatore – aveva ignorato le richieste UE e non aveva inserito il phase out delle fossili nella bozza di comunicato finale, di fatto impedendo una discussione sul tema. Tra 80 e 100 paesi nel 2022 erano a favore del phase out. Ma nel processo delle Cop serve l’unanimità.