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L’elefante nella stanza: alla COP26 si parla anche di phase out delle fossili

Il gruppo si chiama BOGA – Beyond Oil & Gas Alliance e prova a fare proseliti prima dell’appuntamento di Glasgow a novembre. “Situazione paradossale, tutti vogliamo tagliare le emissioni ma nessuno è disposto a fermare le fossili”

Phase out delle fossili: una data certa alla COP26?
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Danimarca e Costarica guidano l’alleanza che vuole una data certa al phase out delle fossili

(Rinnovabili.it) – Una data certa per dire basta a petrolio e gas su scala mondiale. E l’impegno dei governi a non rilasciare più permessi per l’esplorazione e lo sfruttamento di nuovi giacimenti. Sono gli obiettivi di Danimarca e Costarica, paesi promotori di un “gruppo di volenterosi” per chiedere con forza il phase out delle fossili al tavolo della COP26 di Glasgow il prossimo novembre.

Il gruppo ha già un nome: BOGA, acronimo di Beyond Oil & Gas Alliance. “Limitare la produzione nazionale di petrolio e gas in linea con ciò che è necessario per essere all’altezza degli obiettivi dell’Accordo di Parigi sarà l’obiettivo principale di BOGA”, si legge nel manifesto del gruppo.

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Obiettivo più che ambizioso. Basta pensare che per il momento non c’è neppure l’intesa sullo stop al carbone a livello di G20. L’appuntamento di Napoli a luglio ha fallito su questo punto e proprio sotto gli occhi di Alok Sharma, il presidente della COP26 invitato ai lavori che aveva fatto dell’abbandono del carbone la massima priorità del suo mandato. Figuriamoci trovare un accordo – globale, per giunta – sul phase out delle fossili.

Ma l’iniziativa di Danimarca e Costarica ha il compito di smuovere le acque e mettere il dossier sul tavolo. Iniziare a ragionare sulle formule, il linguaggio da usare nei documenti e tutti quei dettagli che, uno dopo l’altro, fanno da segnavia verso l’obiettivo nei negoziati internazionali.

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Altro punto interessante: BOGA punta il dito verso l’elefante nella stanza della lotta alla crisi climatica. “Siamo in una situazione paradossale in questo momento in cui molti paesi si sono impegnati a diventare carbon neutral ma in realtà stanno ancora pianificando di produrre petrolio e gas dopo quella data”, ha puntualizzato il ministro danese del Clima e dell’Energia, Dan Jorgensen.

D’altronde il passo del phase out delle fossili è indicato come necessario e urgente anche da documenti autorevoli come l’Agenzia internazionale dell’energia (Iea). In un rapporto pubblicato a maggio, l’agenzia guidata da Fatih Birol sostiene che per centrare la neutralità di carbonio entro metà secolo, già nel 2021 bisogna dire stop a tutti i nuovi progetti di carbone, petrolio e gas.