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L’Ue accelera il phase out degli HFC, gas climalteranti 24mila volte più potenti della CO2

La proposta di Strasburgo passa nonostante l'opposizione molto forte delle lobby industriali. Il relatore Bas Eickhou: "Le alternative naturali sono facilmente disponibili"

Gas refrigeranti: gli USA dichiarano guerra agli idrofluorocarburi HFC
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Per l’emendamento Kigali, l’UE finora doveva portare il phase out degli HFC all’85% entro il 2036

(Rinnovabili.it) – Eliminazione completa entro il 2050, ma primi stop alla produzione già dal 2024. Un percorso graduale potrebbe portare l’Europa verso un phase out degli HFC accelerato, nonostante le molte resistenze dell’industria. Lo ha deciso l’Europarlamento con una maggioranza molto ampia (426 sì, 109 no e 52 astenuti), che dà un mandato forte a Strasburgo per l’ultimo passaggio legislativo: i negoziati con il Consiglio.

Quanto pesano i gas fluorurati sul clima?

La proposta approvata il 30 marzo dall’Europarlamento imposta una sforbiciata ai gas fluorurati. Di questa categoria fanno parte gli idrofluorocarburi o HFC, ma anche i perfluorocarburi (PFC), l’esafluoruro di zolfo e il trifluoruro di azoto. Sono tutti gas con un potere climalterante elevatissimo, fino a 24mila volte quello della CO2. Erano stati introdotti negli anni ’90 per sostituire gli idroclorofluorocarburi o HCFC, in via di dismissione per via dell’impatto sull’ozono.

Si stima che ad oggi siano responsabili del 2,5% delle emissioni europee visto il loro grande impiego industriale. I gas fluorurati sono infatti usati per macchinari refrigeranti di ogni tipo, nei condizionatori, nelle pompe di calore, ma anche per la produzione di schiume e aerosol.

I passi verso il phase out degli HFC

Ad oggi, secondo l’emendamento di Kigali al protocollo di Montreal, l’UE è tenuta ad abbattere dell’85% gli HFC entro il 2036. Invece, già a partire dal 2024, secondo la tabella di marcia accelerata voluta da Strasburgo, i gas fluorurati sul mercato europeo dovranno scendere al 23,6% dei volumi del 2015. Dal 2027 la quota scenderà all’11% e si andrà poi a scalare fino a raggiungere quota zero nel 2050. La maggior parte dei tagli avverrà quindi in questo decennio, in modo da rendere compatibile il phase out degli HFC con gli obiettivi UE al 2030.

“Nella maggior parte dei casi, le alternative naturali sono facilmente disponibili. Ecco perché abbiamo votato per l’obiettivo ambizioso di eliminare completamente i gas fluorurati entro il 2050 e nella maggior parte dei settori già entro la fine di questo decennio. Stiamo dando un chiaro segno al mercato e una spinta a investire nelle alternative”, ha spiegato l’eurodeputato olandese Bas Eickhout dei Verdi/ALE. Le alternative – propano o CO2 – malgrado siano climalteranti hanno un impatto molto più contenuto degli HFC.