I gruppi ambientalisti tedeschi hanno criticato la tabella di marcia del disegno di legge, temendo che il percorso di transizione sarà troppo costoso per i contribuenti.
Per il percorso di phase out dal carbone, previsti sussidi al settore carbonifero
(Rinnovabili.it) – Il Bundestag, la Camera bassa del Parlamento tedesco, ha approvato la scorsa settimana un disegno di legge per regolare il phase out dal carbone come fonte di energia. Al fine di raggiungere i propri obiettivi climatici, la Germania prevede di stabilire un fondo da oltre 50 miliardi di euro per gli operatori delle miniere e delle centrali elettriche a carbone, al fine di attutire il duro colpo che subirà il settore nel percorso di transizione verso fonti di energia pulite.
Le regioni interessate saranno soprattutto Brandeburgo, Sassonia, Renania settentrionale-Vestfalia e Sassonia-Anhalt, i quattro stati federali con cui la cancelliera Angela Merkel aveva trovato un accordo per il piano di eliminazione graduale del carbone già a gennaio 2020. Il ministro dell’Economia Peter Altmaier ha elogiato il disegno di legge, definendolo come un momento decisivo nella storia tedesca.
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“Questo è l’inizio irrevocabile della fine dell’era dei combustibili fossili“, ha affermato Altmaier in Parlamento commentando il processo di phase out dal carbone. La Germania ha già in programma di abbandonare l’energia nucleare entro il 2022 e il carbone al più tardi entro il 2038, puntando simultaneamente a ridurre del 55% le emissioni di gas serra entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
Molti gruppi di interesse, sindacati e associazioni di consumatori di energia hanno accolto con favore il disegno di legge sul phase out dal carbone, in quanto darebbe loro tempo e denaro per far fronte alla transizione. Tuttavia, i gruppi verdi hanno affermato che la tabella di marcia è troppo lenta e l’accordo rischia di essere troppo costoso per i contribuenti tedeschi.
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Infatti, il ramo tedesco del WWF ha criticato i contributi di compensazione agli operatori del settore del carbone. Secondo il gruppo ambientalista, “il disegno di legge non si adatta alla realtà del mercato dell’energia, e non è affatto in linea con le attuali sfide politico-climatiche”, ha affermato il direttore del dipartimento di Protezione della natura del WWF, Christoph Heinrich.
Secondo alcuni osservatori, i costi di produzione di energia da fonti rinnovabili sono ormai diventati molto più competitivi, e il gas sta spingendo sempre di più il carbone fuori dal mix di carburanti, segnando una tendenza che è stata rafforzata dalla volontà politica di aumentare i costi delle quote di emissioni di carbonio. Questo renderebbe obsoleto qualsiasi progetto di sussidi al settore carbonifero.