di Roberto Antonini
Adottate in via definitiva dal Parlamento Europeo le nuove regole “per migliorare la gestione dello spazio aereo europeo, con più voli diretti, meno ritardi, e sostenendo la neutralità climatica”. La riforma delle norme del Cielo Unico europeo, già concordata nei negoziati con il Consiglio lo scorso marzo, spiegano dal Parlamento europeo, punta a migliorare la gestione dello spazio aereo dell’UE.
La nuova legislazione è stata adottata senza voto (in assenza di emendamenti), come previsto dalla procedura legislativa in seconda lettura. Entrambi i colegislatori hanno ora approvato le nuove norme, il Consiglio Ue lo ha fatto il 26 settembre. Le norme entreranno in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE. La maggior parte delle disposizioni si applicherà a partire da quella data, altre disposizioni, invece, come le sanzioni in caso di violazione delle nuove norme e le regole sull’indipendenza dell’autorità nazionale di vigilanza entreranno in vigore due anni dopo.
Il testo di riforma del Cielo Unico europeo, riferiscono dal Parlamento UE, rafforza il ruolo dei piani nazionali di miglioramento delle prestazioni per i servizi di navigazione aerea, che ora disporranno di obiettivi vincolanti e incentivi per rendere i voli più efficienti e rispettosi dell’ambiente. Nascerà un comitato consultivo indipendente per la valutazione delle prestazioni per aiutare la Commissione e gli Stati membri dell’UE a assumere decisioni sull’attuazione dei piani. La Commissione, inoltre, adotterà una serie di obiettivi di prestazione sui servizi di navigazione aerea in materia di capacità, efficienza dei costi, fattori climatici e ambientali, obiettivi da riesaminare almeno ogni tre anni.
Gli eurodeputati nel corso dei negoziati hanno introdotto una disposizione che incarica la Commissione di condurre uno studio che verifica se l’introduzione di tariffe applicate agli operatori dello spazio aereo (compagnie aeree o operatori di aerei privati) per la fornitura di servizi di navigazione aerea possa effettivamente essere in grado di incoraggiarli a pratiche meno impattanti sul clima e l’ambiente. Pratiche che vertano, ad esempio, sullo scegliere la rotta più efficiente dal punto di vista del consumo di carburante o passare a tecnologie di propulsione alternative e pulite.
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