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I veri obiettivi della transizione energetica 2030 per rispettare 1,5 gradi

Obiettivi transizione energetica 2030: 5 target per rispettare 1,5°C
Foto di Ricardo Arce su Unsplash

Il report di Climate Analytics si basa sui dati dell’Ipcc

(Rinnovabili.it) – L’ultimo rapporto dell’Ipcc (AR6 WG3) ha rivisto e aggiornato i possibili scenari emissivi e ha identificato quelli – pochi – che consentono di restare sempre sotto la soglia degli 1,5°C o di superarla di pochi decimi di grado e solo temporaneamente. Ma come tradurre questi scenari in obiettivi per la transizione energetica e indicazioni pratiche per la decarbonizzazione?

A questa domanda risponde un rapporto di Climate Analytics che estrapola 24 percorsi possibili per la transizione energetica al 2030, tutti basati sui dati dell’Ipcc e selezionati tra quelli che fanno meno affidamento su livelli implausibili di rimozioni di CO2 dall’atmosfera tramite soluzioni tecnologiche. Sono, quindi, percorsi già fattibili oggi, che non richiedono sviluppi tecnologici futuri e incerti.

Cinque obiettivi per la transizione energetica che rispetta gli 1,5°C

Rinnovabili x 5. Il primo degli obiettivi transizione energetica riguarda le rinnovabili. Le fonti di energia pulita devono salire al 70% del mix elettrico globale entro il 2030, più che raddoppiando rispetto al circa 30% del 2020. In concreto, si tratta quindi di aumentare la capacità installata di eolico e solare di 1,5 TW l’anno. Rispetto ai 2 TW installati fino a fine 2022, la capacità globale deve moltiplicare per 5 in meno di 7 anni. “Questo obiettivo è raggiungibile se si mantiene la recente accelerazione nell’aggiunta di capacità”, sottolinea il rapporto.

Target globale di rinnovabili. Per blindare il primo obiettivo di transizione energetica bisognerebbe dargli il crisma della diplomazia climatica. Alla conferenza di Bonn, l’appuntamento intermedio prima della Cop28 di Dubai che si terrà a dicembre, si sta parlando di negoziare un obiettivo globale per l’energia pulita con orizzonte al 2030. Climate Analytics si accoda e ne sottolinea l’importanza. Il target dovrebbe ovviamente essere almeno il 70% del mix elettrico.

Fossili. Ignorata finora dal processo delle Cop ma cruciale per centrare gli obiettivi di transizione energetica è la sforbiciata da dare alle fonti fossili. Il rapporto calcola che per restare in scia agli 1,5 gradi è necessario tagliare la produzione di fossili del 40% entro fine decennio, ovvero circa il 6% l’anno. La maggior parte delle compagnie fossili, oggi, ha invece piani per espandere la produzione, soprattutto di gas.

Gas serra -48%. L’Ipcc sostiene che serve un taglio del 43% delle emissioni globali rispetto ai livelli del 2019. Per Climate Analytics bisogna puntare invece 5 punti percentuali più in alto, cioè -48%, per ridurre al minimo la necessità di ricorrere a soluzioni tecnologiche non ancora mature come la carbon dioxide removal.

Emissioni di metano. Il metano è un gas serra con potere climalterante oltre 80 volte superiore nei primi 20 anni in cui resta in atmosfera. Tagliare queste emissioni quindi è importante soprattutto per frenare la crisi climatica nel breve e medio termine. Per stare in linea con gli 1,5°C bisogna tagliarle del 34% entro il 2030. Un target che include ogni fonte antropica: rifiuti, agricoltura e allevamento, energia. Ma le emissioni legate al settore energetico devono procedere a ritmo doppio, -66%. In quest’ottica, la Global Methane Pledge, la più importante iniziativa multilaterale per ridurre le emissioni di metano, che vuole appena -30% entro fine decennio, è totalmente disallineata con la soglia di 1,5 gradi.

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