L’Agenzia europea per l’ambiente promuove Bruxelles: i dati consolidati certificano che ha raggiunto i target 2020. Per quelli di questo decennio, la traiettoria è giusta ma non c’è tempo da perdere
Il rapporto Eea fa il punto sugli obiettivi sul clima al 2020 e al 2030
(Rinnovabili.it) – L’Europa ha centrato tutti gli obiettivi sul clima 2020 relativi a emissioni e rinnovabili ma deve alzare il ritmo per non mancare quelli al 2030. Lo sottolinea l’Agenzia europea per l’ambiente (Eea) nel rapporto Trends and projections in Europe 2021, dove ai dati consolidati del 2019 si integrano quelli – ancora provvisori – per il 2020.
Nella corsa della transizione energetica, Bruxelles parte da una buona base. L’UE, certifica l’Eea, ha raggiunto i suoi tre obiettivi sul clima e sull’energia per il 2020: ridurre le emissioni di gas serra del 20% rispetto ai livelli del 1990, aumentare la quota di energia rinnovabile al 20% e migliorare l’efficienza energetica del 20%.
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Il 2020 ha registrato un calo significativo di emissioni che i dati preliminari fissano al 10% anno su anno. C’entra ovviamente la pandemia di Covid-19, ma l’Eea sottolinea che “la portata di questo effetto è incerta rispetto al ruolo delle politiche climatiche. In confronto, dal 2018 al 2019, le emissioni dell’UE sono già diminuite del 4%”.
Se il calo delle emissioni rispetto al 1990 è stato del 31% nel 2020, quello netto arriva al 34%. Mancano quindi 21 punti percentuali perché l’UE rispetti i nuovi obiettivi sul clima, il suo impegno di -55% di emissioni nette nel 2030. Siamo sulla traiettoria giusta? Non proprio.
Secondo le ultime proiezioni nazionali disponibili, scrive l’Eea, “l’attuazione delle politiche e delle misure climatiche ed energetiche attualmente previste a livello nazionale potrebbe portare a una riduzione netta delle emissioni del 41% entro il 2030”. Queste proiezioni non tengono ancora conto delle nuove misure proposte nel pacchetto legislativo sul clima “Fit for 55” che la Commissione europea ha presentato a luglio. Ma serviranno mesi e in alcuni casi anni perché alcune delle misure cardine entrino in vigore. La direzione è giusta, ma non c’è tempo da perdere.
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Ad esempio sull’introduzione di fonti rinnovabili per la generazione di elettricità, deve essere continua e sostenuta. Le rinnovabili devono anche coprire una quota molto più grande di energia usata per il riscaldamento, il raffreddamento e il trasporto, e sono necessari nuovi sviluppi, come l’espansione del teleriscaldamento e del raffreddamento e l’integrazione di altri vettori energetici diversi dalla bioenergia.
(lm)