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L’Ue ha raggiunto solo due degli obiettivi climatici 2020

Male l’Ue sull’efficienza energetica. Nel 2019 il calo più consistente delle emissioni. Ma gli Stati hanno rallentato il passo nell’ultimo decennio

Obiettivi climatici 2020
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Bene emissioni e rinnovabili tra gli obiettivi climatici 2020

(Rinnovabili.it) – L’Ue ha raggiunto due obiettivi climatici 2020 su tre. Ma le misure messe in campo finora sono troppo deboli, non bastano per centrare i nuovi target già esistenti al 2030, cioè una riduzione delle emissioni del 40% rispetto ai livelli del 1990. E di conseguenza un abisso ci separa dai nuovi obiettivi che saranno incastonati nella legge sul clima Ue – probabilmente un taglio del 55% entro fine decennio – e dall’orizzonte della neutralità climatica al 2050.

L’avvertimento lo lancia l’Eea, l’agenzia europea per l’ambiente, tra le raccomandazioni del rapporto annuale Trends and projections in Europe 2020 dove tiene traccia dei progressi a livello europeo.

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I numeri del rapporto disegnano un quadro che, per il momento, per le emissioni è positivo. I gas serra sono scesi del 3,7% nel 2020, abbastanza per ritenere che sarà rispettato l’obiettivo annuale posto a -4%. E nel complesso, le emissioni Ue sono crollate del 24% rispetto ai valori del 1990. Quattro punti percentuali più di quanto previsto.

Gli obiettivi climatici 2020 però sono più che datati e assolutamente non in linea con le nuove ambizioni del blocco. Derivano dal Pacchetto per il clima e l’energia 2020, il piano 20-20-20 approvato da Bruxelles nel lontano 2007, quando nell’atmosfera c’erano ‘soltanto’ 382 parti per milione di CO2 (oggi sfiorano le 420) e l’inchiostro sul trattato di Lisbona era ancora fresco.

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Il calo registrato nel solo 2019, sottolinea l’Eea, è un dato davvero positivo non solo perché “senza precedenti nell’ultimo decennio”, ma soprattutto perché è avvenuto “durante un periodo di crescita economica”. L’agenzia ne conclude che è la prova che si possono raggiungere obiettivi climatici ambiziosi senza intaccare la corsa dell’economia. Osservazione importante che punta a spazzar via lo scetticismo di chi pensa che ‘ripresa verde’ sia un connubio impossibile. Specie in Europa orientale, Polonia in testa.

Il rapporto nota poi che la decarbonizzazione del settore energetico dell’Ue ha guidato il calo delle emissioni nei settori coperti dall’ETS. Ma sottolinea anche alcuni aspetti negativi e, in prospettiva, preoccupanti. Il primo è il rallentamento nel calo delle emissioni registrato complessivamente negli ultimi 10 anni. E i dati dei prossimi anni potrebbero lasciare ancora più a desiderare. Covid a parte, peserà l’uscita della Gran Bretagna, paese più che virtuoso sotto questi aspetti. E non sarà invece rispettato il terzo degli obiettivi climatici 2020, quello relativo all’efficienza energetica. Solo 9 paesi sono in regola: Finlandia, Grecia, Italia, Lettonia, Olanda, Portogallo, Romania, Slovenia e Spagna. Bene invece sul fronte rinnovabili. I dati preliminari suggeriscono che il 19,4% dell’energia totale consumata nell’Ue l’anno scorso (quindi incluso lo UK) provenisse da fonti rinnovabili come l’idroelettrico, la biomassa, l’eolico e il solare.