Rinnovabili • Obiettivi 2030 sul clima: le promesse globali tagliano i gas serra solo del 9% Rinnovabili • Obiettivi 2030 sul clima: le promesse globali tagliano i gas serra solo del 9%

A livello globale, gli obiettivi 2030 sul clima sono ancora inadeguati

Un rapporto del Center on Global Energy Policy della Columbia University compara i contributi nazionali volontari aggiornati con la COP26 e il livello di riduzione delle emissioni necessario per mantenere la soglia di 1,5 gradi a portata di mano. Nessun paese è sulla traiettoria giusta

Obiettivi 2030 sul clima: le promesse globali tagliano i gas serra solo del 9%
Foto di Jeyaratnam Caniceus da Pixabay

Il gap di ambizione degli obiettivi 2030 sul clima è ancora enorme

(Rinnovabili.it) – Per evitare gli impatti peggiori del cambiamento climatico, bisogna ridurre le emissioni del 50% entro la fine di questo decennio. Ma in media i piani nazionali odierni prevedono tagli solo del 9%. C’è un vero e proprio abisso tra le promesse, ribadite ancora durante la COP26 dello scorso novembre, e le politiche concrete per gli obiettivi 2030 sul clima.

Gli Ndc e l’orizzonte 2030

I conti li ha fatti il Center on Global Energy Policy della Columbia University americana. I ricercatori hanno passato al vaglio gli ultimi aggiornamenti dei contributi nazionali volontari (Nationally determined contributions, Ndc), cioè i piani che ciascun paese deve presentare alla Convenzione quadro dell’Onu sul climate change per tagliare le emissioni. Gli Ndc sono previsti dal Paris agreement e alla COP26 molti paesi li hanno potenziati per aumentare la loro ambizione climatica.

Fin dal principio, però, molti osservatori avevano lanciato l’allarme: è inutile fissare target ambiziosi a lungo termine, come la neutralità climatica entro metà secolo, se non si agisce subito per ridurre i gas serra. Gli obiettivi 2030 sul clima, in altre parole, sono essenziali per capire se la soglia degli 1,5 gradi resta davvero a portata di mano. Oppure se i nuovi Ndc sono poco più che una strategia dilatoria.

Nessun paese ha obiettivi 2030 sul clima adeguati

Da questa analisi emerge che anche i paesi con le politiche più ambiziose portano avanti un’azione climatica troppo blanda. Chi ha promesso di diventare net-zero entro il 2050, in questo decennio taglierà le emissioni di gas serra in media soltanto del 27% rispetto al 2015. Metà del target necessario per evitare che lo sforamento degli 1,5°C inneschi dei processi irreversibili, come prevede l’ultimo rapporto dell’IPCC sul clima. I migliori sono USA, UE e Giappone, che sono sulla traiettoria per ridurre i gas serra del 42-46% entro fine decennio. Comunque troppo poco.

Non è tutto. In questo gruppo di paesi la stragrande maggioranza ha solo annunciato l’obiettivo net-zero o ne sta ancora discutendo. Sono appena 14 gli Stati che hanno approvato una Legge Clima che formalizzi questo impegno.  

E i paesi che hanno fissato target di neutralità climatica oltre il 2050? Attori come l’India (2070) e la Cina (2060), calcola la Columbia University, aumenteranno del 10 per cento le loro emissioni tra 2015 e 2030. La media globale quindi si abbassa fino al 9%. In molti casi resta però un margine di incertezza piuttosto ampio che obbliga a prendere con le pinze queste stime. Il problema? Modi diversi di intendere il concetto di net-zero.

Nei documenti ufficiali cinesi, ad esempio, si parla solo di CO2 e non di altri gas serra come il metano e l’NO2. Il report quindi stima che un’azione selettiva di Pechino sulla sola anidride carbonica farà comunque aumentare le emissioni al 2030, da 11,7GtCO2e a 12,6GtCO2e.