
Il nuovo ETS2 europeo farà schizzare il prezzo del carbonio a 149 euro per tonnellata di CO2 nel 2030, il valore più alto al mondo. Con molti benefici per la riduzione delle emissioni, in linea con quelli previsti dalla Commissione UE. Ma con rischi concreti di salassi per i cittadini, se i costi aggiuntivi del mercato del carbonio “gemello” dell’ETS1 saranno passati integralmente ai consumatori.
È la previsione di BNEF, che in un recente rapporto delinea la possibile evoluzione dei prezzi del carbonio nel mercato UE e dà una stima aggiornata dell’impatto, positivo e negativo, che potrebbe avere sul continente.
Cos’è l’ETS2 e come funziona
L’ETS2 è il nuovo sistema di scambio di quote di emissione istituito dall’Unione Europea nel 2024. Estende il mercato del carbonio esistente (EU ETS1) ai settori degli edifici, del trasporto stradale e della piccola industria. Ambiti responsabili del 22% delle emissioni UE nel 2022.
A differenza del sistema originario, che copre il 45% delle emissioni continentali, l’ETS2 opera su un meccanismo a monte della catena del valore, obbligando i fornitori di combustibili fossili ad acquistare quote proporzionali alle emissioni generate dai loro prodotti.
Il 1° gennaio 2025 è iniziata una fase transitoria con obblighi esclusivamente di monitoraggio e rendicontazione. Le aste delle quote diventeranno operative nel 2027, con un tetto iniziale di 1.036.288.784 quote.
L’obiettivo dichiarato è una riduzione del 43% delle emissioni entro il 2030 rispetto ai livelli del 2005, un target meno ambizioso rispetto al 62% previsto dall’ETS1, ma cruciale per colmare il gap verso la neutralità climatica del 2050.
Nuovo ETS2 europeo: i rincari previsti
Secondo BNEF, una volta a regime, l’ETS2 potrebbe genere 705 miliardi di euro di entrate tra il 2027 e il 2035. Questo volume di scambi dovrebbe ridurre di 232 milioni di tonnellate di CO2 equivalente le emissioni di gas serra europee entro il 2030, una flessione di circa il 7% delle emissioni UE totali (3,4 miliardi di t di CO2 equivalente nel 2023).
Tuttavia, l’impatto sui bilanci delle famiglie rischia di essere drammatico, avverte BNEF. Gli aumenti previsti potrebbero arrivare fino al 41% per il riscaldamento domestico e al 27% per i trasporti.
Il rapporto BNEF stima che il 70-100% del costo delle quote verrà trasferito agli utenti finali attraverso meccanismi di cost-pass-through. La forbice del rincaro stimata da BNEF prevede:
- Riscaldamento residenziale: +31-41% sui costi del gas
- Trasporto privato: +22-27% sui carburanti
Questi aumenti si sommano a un contesto già critico, dove il 10,6% della popolazione UE (dati 2023) versa in condizioni di povertà energetica (percentuale in crescita: era il 6,9% nel 2021).
“Per raggiungere le ambiziose ambizioni climatiche dell’UE sarà necessario un impegno in tutti i settori. Affrontare i settori del trasporto su strada e dell’edilizia che contribuiscono in modo significativo alle emissioni complessive sarà complicato nella pratica, soprattutto quando le misure repressive su questi settori colpiscono direttamente i consumatori”, evidenzia Emma Coker, co-autrice del rapporto.