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Nuovo Decreto Energia, 2a bozza: salta Tutela, novità per le Fer

Nuovo Decreto Energia
Foto di Andreas Gücklhorn su Unsplash

Nuovo DL energia, quali novità nella bozza?

(Rinnovabili.it) – Conto alla rovescia per il nuovo Decreto Energia. Il provvedimento riporta misure per la sicurezza energetica nazionale, la promozione delle rinnovabili e il mercato elettrico e dovrebbe approdare questo pomeriggio in Consiglio dei Ministri per il via libera ufficiale. Ma nelle ultime ore è già circolata in rete una bozza del testo – la seconda per la precisione -, anticipando alcuni interventi molto attesi in ambito energia. Nella sua forma attuale il DL conta 11 articoli, di cui 6 esplicitamente dedicati alle fonte energetiche, a cui si aggiungono quelli dedicati a infrastrutture, energie fossili e cattura della CO2. Salta invece l’ipotesi di una proroga per regime di maggiore tutela, introdotta nella prima bozza e di cui ora non rimane traccia. Ma andiamo con ordine.

Decreto energia: un balzello per le rinnovabili?

Il nuovo Decreto Energia dovrebbe almeno in teoria promuovere la diffusione delle energie rinnovabili. Nella pratica, tuttavia, le misure introdotte non sembrano costituire un gran volano. La bozza del DL introduce un Fondo di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale dedicato a Regioni e Province autonome per “incentivarle” ad ospitare impianti a rinnovabili nel proprio territorio. Una mossa che si scontra virtualmente con il Decreto Aree Idonee in cui ad ogni territorio sono assegnati gli obiettivi di sviluppo delle FER al 2030. Il fondo da 200 milioni di euro sarà alimentato con i soldi dei proprietari degli impianti. Il nuovo DL Energia prevede infatti che i titolari di installazioni rinnovabili di potenza superiore a 20 kW, “che abbiano acquisito il titolo per la costruzione […] tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2030″, corrispondano al GSE un contributo annuo pari a 10 euro per ogni kW di potenza dell’impianto, per i primi tre anni dalla data di entrata in esercizio.

Semplificazioni per l’autoproduzione degli energivori

Vengono invece introdotte nuove semplificazioni per le FER in caso di aziende energivore. La seconda bozza del Decreto Energia prevede un rilascio prioritario della concessione per impianti fotovoltaici, eolici o idroelettrici di potenza di almeno 1 MW ai soggetti iscritti nell’elenco delle imprese a forte consumo di energia elettrica. Il MASE avrà il compito di definire un meccanismo per lo sviluppo di nuova capacità. Le aziende potranno anche richiedere al GSE l’anticipazione, per un periodo di 36 mesi, di una quota parte della quantità d’elettricità rinnovabile, e delle relative garanzie di origine, mediante la stipula di contratti per differenza a due vie. 

E mentre salta l’articolo relativo alle concessioni idroelettriche, si conferma quello per le concessioni geotermiche. L’attuale versione del Decreto sulla sicurezza energetica proroga  la scadenza al 31 dicembre 2026. E aggiunge che l’autorità competente potrà chiedere al concessionario uscente di presentare, entro il 30 giugno 2024, un piano pluriennale di investimenti dedicati a  interventi di manutenzione e di miglioramento tecnologico degli impianti in esercizio, interventi minerari per recuperare il declino naturale del campo geotermico e altre misure ambientali.

Nuove norme per l’eolico offshore galleggiante

Tra le grandi novità della bozza, la realizzazione di un polo strategico per l’eolico galleggiante in mare. A tal fine verranno individuate “due aree demaniali marittime con il relativo specchio acqueo antistante entro il limite delle acque territoriali, da destinare alla cantieristica navale”. E vengono stanziati 420 milioni di euro per gli anni 2024, 2025,20256 al fine di sostenere: la produzione di piattaforme galleggianti e di infrastrutture energetiche funzionali per l’installazione di impianti di produzione di energia eolica in mare; e l’industrializzazione del processo di costruzione di un prototipo di fondazione galleggiante.

DL Sicurezza energetica, gas nazionale e cattura del carbonio

La bozza del nuovo Decreto Energia dedica alcune misure alla “sicurezza energetica”, prolungando le deroghe per i gestori degli impianti di generazione di energia elettrica alimentati a carbone (>300 MW), destinando 97,7 milioni di euro allo sviluppo di nuovi sistemi di teleriscaldamento e di teleraffrescamento efficienti, semplificando il procedimento per la realizzazione di condensatori ad aria presso centrali termoelettriche esistenti. Ma soprattutto inserendo il via libera alla coltivazione di gas naturale per concessioni esistenti o nuove nell’Alto Adriatico “nel tratto di mare compreso tra il 45° parallelo e il parallelo distante da quest’ultimo 40 chilometri a sud e che dista almeno 9 miglia dalle linee di costa”.

 Un capitolo a sé lo meritano le nuove misure dedicate allo stoccaggio della CO2 in Italia. La bozza prevede sia disposizioni in materia di stoccaggio geologico di CO2 che autorizzazioni allo svolgimento di programmi sperimentali di CCS.

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