Rinnovabili • Nuovi obiettivi nazionali sul clima: solo 10 paesi su 195 li presentano Rinnovabili • Nuovi obiettivi nazionali sul clima: solo 10 paesi su 195 li presentano

Grande flop per i nuovi obiettivi nazionali sul clima al 2035

Solo 10 paesi su 195 hanno depositato all’UNFCCC entro il 10 febbraio i loro piani climatici aggiornati. Tutti i grandi inquinatori latitano. Anche l’UE ha preso tempo. Gli USA hanno depositato formalmente un nuovo impegno nazionale, ma sotto Biden (e Trump non lo rispetterà)

Nuovi obiettivi nazionali sul clima: solo 10 paesi su 195 li presentano
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Scadenza rinviata di 7 mesi. Non più il 10 febbraio ma il prossimo settembre. Ufficialmente, per dare tempo a tutti di presentare dei nuovi obiettivi nazionali sul clima “di qualità”. Ma, forse, si tratta solo di capire quanto sarà forte la nuova “ondata Trump” e come risponderanno gli altri grandi inquinatori.

Oggi, 10 febbraio, scadeva il termine per presentare i nuovi NDC, i Nationally Determined Contributions. Si tratta di documenti che quasi 200 paesi devono consegnare all’UNFCCC, la Convenzione Quadro dell’Onu sui Cambiamenti Climatici che gestisce la diplomazia internazionale sul clima. Dove si indicano i nuovi obiettivi climatici, anche se non in forma vincolante.

In pratica, gli NDC sono lo strumento con cui misurare l’ambizione climatica globale e capire se siamo sulla strada giusta per rispettare l’Accordo di Parigi. Entro il 10 febbraio, i paesi avrebbero dovuto indicare i nuovi target con orizzonte 2035.

Obiettivi nazionali sul clima: tutti assenti i grandi inquinatori

Ma solo il 5% dei paesi l’ha fatto in tempo. Solo 10 dei 195 firmatari dell’Accordo di Parigi hanno presentato i loro nuovi impegni climatici entro la scadenza. E i paesi ritardatari rappresentano l’83% delle emissioni globali e quasi l’80% dell’economia mondiale.

Mancare la scadenza significa rendere più difficile ottenere risultati soddisfacenti a novembre, quando si terrà la Cop30 in Brasile, a Manaus. E, più in generale, indebolisce il meccanismo “ratchet” del Paris Agreement. L’Accordo prevede che ogni 5 anni i paesi aggiornino e rafforzino i loro impegni climatici.

ONU e osservatori indipendenti hanno ribadito a gran voce, negli ultimi mesi, che i nuovi impegni climatici devono essere molto più ambiziosi per rimanere in linea con l’obiettivo di 1,5°C. Ciò nonostante, tutti i grandi inquinatori hanno preferito fare melina.

Paesi come Cina, India e l’UE hanno giustificato il ritardo con difficoltà tecniche e incertezze politiche. Altri, come il Canada e l’Australia, attendono eventi politici interni prima di finalizzare i loro impegni. L’unica eccezione sarebbero gli Stati Uniti: i loro NDC sono uno degli ultimi atti ufficiali di Joe Biden. Ma sotto Trump diventano carta straccia, visto che gli USA usciranno dal patto sul clima entro al massimo 1 anno.

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