Rinnovabili • Ruolo dell’energia atomica nella transizione: la Germania dà vita al fronte del no

Con Mission Innovation, il governo mette 135 mln per il nucleare italiano

Come previsto dall’aggiornamento del PNIEC, l’esecutivo ha utilizzato come principale strumento di finanziamento del ritorno dell’Italia nel club del nucleare l’iniziativa internazionale Mission Innovation, lanciata nel 2015 con l’accordo di Parigi per accelerare i processi di innovazione delle tecnologie pulite, sia in ambito pubblico che privato

Ruolo dell’energia atomica nella transizione: la Germania dà vita al fronte del no
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Su 502 mln euro totali, ben 135 sono stanziati per R&D su nucleare di III e IV generazione

(Rinnovabili.it) – Più del 25% delle nuove risorse stanziate dal MASE per l’innovazione a servizio della transizione energetica nell’ambito della iniziativa internazionale Mission Innovation sono destinate allo sviluppo del nucleare italiano. È quanto emerge dal decreto, firmato il 17 novembre dal ministro per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, con cui si dà il via libera a 502 milioni di euro per ricerca e sviluppo su “tecnologie energetiche innovative a zero emissioni di carbonio”.

Finanziato il nucleare italiano di III e IV G

Di questo ammontare, ben 135 milioni di euro sono dedicati alla linea d’azione sul settore nucleare. Come saranno spesi? Tra gli obiettivi, comunica il MASE in una nota, figurano attività di ricerca e sperimentazione sui piccoli reattori modulari di terza e quarta generazione nel breve-medio periodo. I mini-reattori (Small Modular Reactors, SRM) sono al centro dell’agenda del governo sul nucleare italiano, che ha inserito il ritorno all’atomo nel PNIEC aggiornato, specificando la volontà di partecipare a “sperimentazioni su soluzioni innovative” per “preparare la filiera nucleare italiana in una prospettiva al 2050 con l’impiego di tecnologie innovative”. Con Mission Innovation come uno dei canali di finanziamento principali.

Inoltre, la linea di finanziamento attivata col decreto servirà anche per distribuire risorse sulla ricerca per le tecnologie di fusione come obiettivo di lungo periodo. “In questo ambito una quota delle risorse sarà utilizzata specificatamente per attività di formazione, con l’obiettivo di rafforzare le competenze professionali, tecniche e specialistiche in questo settore”, rende noto il MASE.

Le altre linee di finanziamento sulle energie pulite

A superare il nucleare per risorse stanziate è solo la linea d’azione destinata a R&D per rinnovabili, tecnologie di rete elettriche e stoccaggio dell’energia, a cui arriveranno 182 milioni di euro. L’obiettivo di questa linea di finanziamento è “integrare efficacemente le energie rinnovabili intermittenti, come l’eolico e il solare, nel mix di generazione”.

Gli altri fondi sono distribuiti tra l’idrogeno rinnovabile, che si aggiudica 118 milioni di euro per aumentarne la competitività economica e l’uso in sicurezza, materie prime critiche, elettrolizzatori, bioidrogeno, biocarburanti a cui arrivano 36 milioni, e progetti internazionali per aumentare la cooperazione industriale a cui sono destinati 11 milioni.