In un’intervista a Quotidiano del Sud, il ministro Gilberto Pichetto allude alla necessità di sviluppare iter autorizzativi per piccoli reattori modulari al servizio dei distretti industriali
Pichetto: “Dobbiamo strutturarci giuridicamente” per il nucleare in Italia
Creare un iter autorizzativo per nuove centrali nucleari in Italia. Che permetta alle imprese di chiedere i permessi per installare mini-reattori modulari in un distretto industriale. Senza bisticci di competenze tra i vari livelli di Governo. Una sorta di decreto Aree Idonee ma per l’energia dall’atomo, e calibrato sugli aspetti più propriamente legati alle autorizzazioni. È l’orientamento su cui starebbe lavorando il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE).
Lo ha annunciato oggi, 5 luglio, il ministero Gilberto Pichetto in un’intervista al Quotidiano del Sud. A pochi giorni di distanza dalla pubblicazione del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima 2024 che prevede il ricorso al nucleare fino ad arrivare all’11% del mix entro il 2050 con circa 8 GW di energia dall’atomo.
Nucleare in Italia, il MASE accelera ancora?
“Dobbiamo prestare la massima attenzione all’evoluzione dei reattori di quarta generazione che, secondo gli analisti, potrebbero essere disponibili a inizio del prossimo decennio”, ha ribadito Pichetto, che dal suo insediamento ha sempre ventilato l’idea di dotare il Belpaese di una flotta di mini-reattori nucleari (Small Modular Reactors). E ha annunciato quello che sembra un ulteriore passo in avanti sulla strada del ritorno al nucleare in Italia: “Per questo abbiamo deciso di strutturarci anche giuridicamente”.
Cosa significhi di preciso “strutturarsi giuridicamente” non è del tutto chiaro. Il titolare del MASE, però, ha portato degli esempi che lasciano pensare all’approvazione di una normativa che permetta, alle industrie, di dotarsi di reattori nucleari a servizio della produzione locale.
“Se un distretto industriale decidesse di dotarsi di un modulo per la produzione di energia nucleare a chi dovrebbe fare domanda? Al comune? Alla Regione? Al Governo? E con quali regole? È vero che stiamo parlando del futuro, ma per farci trovare pronti tra dieci anni dobbiamo iniziare a lavorare ora. Il nucleare di quarta generazione non prevede comunque, nella nostra prospettiva, la creazione di grandi centrali nucleari”, ha specificato Pichetto.
L’impegno italiano sul ritorno all’atomo
È l’ultimo tassello nel piano del governo Meloni di riportare l’Italia nel club delle nazioni che ricorrono al nucleare civile. Un piano che procede a tappe forzate. A settembre 2023 il MASE ha lanciato la Piattaforma nazionale sul nucleare sostenibile, un tavolo che riunisce governo, industria e ricerca per rilanciare il nucleare in Italia. È dai lavori della Piattaforma che è emerso lo “scenario nucleare” inserito nel PNIEC.
Nel frattempo, Roma è stata molto attiva sul fronte internazionale sia in ambito ricerca che di filiera industriale. Il governo ha promosso l’adesione italiana all’Alleanza sull’atomo guidata dalla Francia: 11 paesi membri dell’UE che chiedono un rafforzamento della cooperazione europea nel campo dell’energia nucleare. Ha salutato con favore l’accento messo sull’atomo alla Cop28. Ha moltiplicato la cooperazione in R&D per mettere la filiera nazionale dell’atomo in condizione di essere pronta al via libera a nuove centrali nucleari in Italia.
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