A marzo conclusa la 1° fase di lavori per preparare il campo al ritorno del nucleare in Italia
(Rinnovabili.it) – A marzo la Piattaforma nazionale per il nucleare sostenibile ha finito “la prima fase di lavori” e si appresta a formulare una “strategia nazionale” che entrerà nel PNIEC e prepara la strada al ritorno del nucleare in Italia. Lo ha comunicato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) Gilberto Pichetto durante il question time al Senato dell’11 aprile.
La Piattaforma sta quindi rispettando la tabella di marcia annunciata lo scorso settembre, che prevedeva una ricognizione del panorama del nucleare a livello nazionale e internazionale. Un primo giro di orizzonte su cui costruire una “via italiana” all’atomo.
“Nelle tre fasi successive si procederà con l’elaborazione di una road map e la definizione di azioni con le relative risorse per incentivare la possibile ripresa dell’utilizzo dell’energia nucleare in Italia attraverso le nuove tecnologie nucleari caratterizzate da elevati standard di sicurezza e sostenibilità”, ha specificato Pichetto.
In realtà il governo ha già iniziato a stanziare risorse per il nucleare in Italia. All’atomo sono stati destinati lo scorso novembre 135 mln euro, il 25% del totale disponibile sotto il capitolo Mission Innovation. Destinati ad attività di ricerca e sperimentazione sui piccoli reattori modulari di terza e quarta generazione nel breve-medio periodo.
I prossimi passi per il ritorno del nucleare in Italia
Secondo i piani, la Piattaforma dovrebbe produrre entro aprile un documento che tracci la strada da seguire, che saranno poi tradotte entro giugno in linee guida ben definite che individuano azioni, risorse, investimenti e tempistiche per riaprire la porta all’atomo.
Questa strategia nazionale “darà un contributo che sarà contemplato anche nell’aggiornamento del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC) e per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione”, ha aggiunto il titolare del MASE rispondendo a un’interrogazione del senatore Zanettin (FI). Sarà elaborata tenendo conto dei contributi forniti dalle indagini conoscitive delle commissioni Ambiente di Camera e Senato e dall’industria nazionale legata alla filiera dell’atomo.
“La filiera industriale italiana è già fortemente impegnata a livello internazionale sia nel campo della fissione che in quello della fusione, in particolare nella produzione di componentistica richiesta da centrali nucleari estere, reattori sperimentali e centri di ricerca. Il loro coinvolgimento risulta fondamentale per far sì che tutta la filiera che gravita intorno al nucleare sia pronta nel momento in cui il quadro regolatorio nazionale consentirà la ripresa di quelle che possono essere le attività e le relative autorizzazioni”, ha sottolineato Pichetto.