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La Francia mette il turbo al nucleare di nuova generazione?

La ministra all’Industria Agnes Pannier-Runacher ha dichiarato che il via libera ai 6 reattori EPR in programma potrebbe arrivare prima della conclusione della fase di test al sito di Flammanville

Nucleare di nuova generazione: la Francia può bruciare le tappe sul reattore EPR
Il reattore 3 della centrale nucleare di Flamanville, in Francia. Di schoella – panoramio, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=27485793

Il nucleare di nuova generazione come tutela dall’energy crunch

(Rinnovabili.it) – La Francia chiede a gran voce una risposta europea alla crisi dell’energia, ma è pronta a mettere il turbo sul nucleare di nuova generazione per garantirsi la sua sicurezza energetica. Parola della ministra all’Industria Agnes Pannier-Runacher, che durante un’intervista all’emittente BFM TV, venerdì scorso, ha difeso il ruolo dell’atomo transalpino per la transizione energetica.

“Stiamo costruendo la sovranità energetica per non dipendere più da gas e combustibili, è una trasformazione in corso”, ha detto la ministra. “Oggi abbiamo bisogno del nucleare, si capisce perfettamente. Stiamo investendo 500 milioni di euro in questa energia”, ha ricordato. La novità non è la passione di Parigi per l’atomo ma i tempi della messa in funzione del nucleare di nuova generazione.

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La Francia sta scommettendo sui reattori EPR, il reattore nucleare europeo ad acqua pressurizzata, è una tecnologia di terza generazione con un percorso travagliatissimo. Se ne parla dall’inizio degli anni 2000 e sia a Parigi che in Finlandia, l’altro paese dove il nucleare 3G è in pipeline, siamo ormai oltre i 10 anni di ritardo. Intanto anche il costo dell’operazione è lievitato, nel caso francese è salito da 3,3 a 12,4 mld di euro.

Il nucleare di terza generazione promette di essere più sicuro ed efficiente, consumando meno uranio. Ma negli ultimi anni si sono verificati degli incidenti ai siti di test, sia la centrale di Flamanville in Francia sia l’impianto di Taishan nel Guangdong cinese (costruito sempre con tecnologia francese).

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Per questo le dichiarazioni di Pannier-Runacher hanno fatto drizzare le antenne a molti. Secondo la ministra, la Francia potrebbe avviare la costruzione degli altri 6 impianti EPR previsti anche prima della conclusione della fase di test a Flamanville, anche se assicura che ciò avverrà “quando saremo sicuri che l’EPR di Flamanville è sulla strada giusta”. Secondo l’ad di EDF che gestisce il processo a Flammanville, la tabella di marcia prevede che entro la fine del 2022 possa andare online.

lm