Dai sussidi ambientalmente dannosi (SAD) alla fiscalità dell’auto, dall’inquinamento da PFAS alla crisi idrica. Tra gli oltre 4.000 emendamenti presentati al testo della Manovra 2025 sono molti quelli che riguardano tematiche ambientali e climatiche. Vediamo nel dettaglio gli emendamenti alla Legge di Bilancio 2025 che saranno discussi in Parlamento nelle prossime settimane.
SAD, tutti gli emendamenti alla Legge di Bilancio 2025
I sussidi ambientalmente dannosi (SAD) saranno al centro del confronto politico sulla Manovra 2025. È sui SAD che fa perno l’iniziativa congiunta delle opposizioni (Pd, Avs, M5S) per aumentare le risorse per la sanità.
Il potenziamento strutturale del servizio sanitario nazionale (con 5,5 mld euro in più l’anno dal 2025) sarebbe finanziato proprio con risorse da reperire tramite il taglio dei sussidi ambientalmente dannosi. Lo richiede un emendamento all’art.47 della Legge di Bilancio a firma Schlein, Conte, Bonelli, Fratoianni, Bonetti, Magi, Braga, Silvestri, Zanella, Richetti, Della Vedova, Furfaro, Quartini.
Oltre a ciò, sono stati presentati altri emendamenti specifici sui SAD, che intervengono sull’attuale articolo 7 della Manovra 2025.
A firma Borrelli e Grimaldi (Avs) è una proposta emendativa che:
- incarica il Comitato interministeriale per la transizione ecologica (CITE) di azzerare i SAD entro il 2030 (con riferimento al catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi istituito al MASE dalla legge 28 dicembre 2015, n. 221),
- fissa obiettivi intermedi con un taglio del 30% al 2025, 40% al 2026, 50% al 2027,
- istituisce un fondo dove far confluire le risorse così ottenute.
Il fondo è vincolato a investimenti nei seguenti ambiti e con le seguenti modalità, come da testo dell’emendamento:
a) la realizzazione della transizione energetica e della riduzione delle emissioni di gas a effetto serra in tutti i settori produttivi, attraverso il miglioramento dell’efficienza energetica, al fine di contrastare anche il fenomeno della povertà energetica, incentivando l’utilizzo delle fonti di energia rinnovabili e delle reti elettriche innovative, nonché il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, il progressivo superamento della dipendenza dai combustibili fossili e dell’azzeramento delle emissioni i gas a effetto serra da raggiungere entro il 2050;
b) la realizzazione di un piano strutturale per la messa in sicurezza del territorio, attraverso politiche di prevenzione e mitigazione del rischio e di adattamento ai cambiamenti climatici;
c) la realizzazione di un programma d’investimenti pubblici orientati ai princìpi della sostenibilità ambientale, con azioni di riqualificazione energetica e messa in sicurezza sismica degli edifici pubblici e privati, unitamente a politiche di rigenera- zione urbana delle città, di tutela dei beni culturali, paesaggistici e degli ecosistemi, di contrasto al nuovo consumo di suolo e all’abusivismo edilizio;
d) la definizione di un programma volto a sostenere la transizione ambientale, verso un modello di economia circolare basato su un uso efficiente delle risorse naturali, su una corretta gestione dell’acqua, su un virtuoso ciclo dei rifiuti che punti alla riduzione della loro produzione e al recupero di materia da tutte le frazioni differenziate ed energia dai soli rifiuti organici;
e) la realizzazione di un piano nazionale di sviluppo della rete del trasporto ferroviario nazionale e regionale, destinato alla conversione della mobilità da diesel a quella elettrica;
f) lo sviluppo della filiera agricola, biologica e delle pratiche agronomiche al fine di tutelare le risorse sotto il profilo qualitativo e quantitativo;
g) la revisione degli oneri di sistema nella bolletta elettrica che permetta di correggere l’attuale sproporzione dei costi ambientali pagati dal settore elettrico rispetto al settore gas;
h) riduzione della tassazione sul lavoro.
Dal M5S arriva un emendamento sostanzialmente analogo a quello di Avs, con alcune specifiche aggiuntive sulla ripartizione annuale delle risorse del fondo.
SAD e auto inquinanti, gli emendamenti
Una seconda tranche di novità nella Legge di Bilancio 2025 riguarda la revisione della deducibilità di autovetture e flotte aziendali in funzione delle loro emissioni inquinanti. Anche questo aspetto fa parte dell’articolo 7 del testo di partenza.
Una serie di emendamenti di Avs e M5S aumenta la quota di deducibilità nei diversi scaglioni emissivi, aggiungendo progressività (la percentuale deducibile scala nel tempo) e modulando la deducibilità dell’IVA a seconda dell’uso strumentale o dell’uso promiscuo del mezzo.
Si va dal 100% nel 2025 per veicoli a zero emissioni (che scende al 50% nel 2028) all’80% per quelli sotto i 60 gCO2/km (che scende fino al 20% nel 2028). Mentre per tutti i veicoli sopra i 60 gCO2/km, cioè tutti i modelli endotermici, dal 2028 si scende a zero.
Uno degli emendamenti rivede la fiscalità sui fringe benefit auto 2025 rendendo meno costose le auto a zero emissioni e più costose quelle endotermiche.
Lo stesso emendamento rimodula la tassa di immatricolazione per i veicoli. La tassa si applica per tutti i mezzi sopra i 116 gCO2/km (oggi scatta solo oltre i 160 gCO2/km). La modifica introduce scaglioni progressivi parametrati al costo del veicolo, non più con valori assoluti (che oggi vanno da 1.100 a 2.500 euro al massimo). Ogni 5 grammi di CO2 in più, la tassa aumenta di 1 punto percentuale (sul costo del veicolo). Si va dall’1% per i mezzi tra 116 e 120 gCO2/km, fino al 21% per quelli oltre i 216 gCO2/km.
Altri emendamenti in ambito mobilità
Un emendamento M5S, prima firma Sergio Costa, interviene sulle agevolazioni fiscali per l’acquisto di veicoli elettrici e velocipedi a pedalata assistita. Per i mezzi elettrici di categoria M1, L1e, L3e, N1, N2 l’IVA è ridotta al 10%, così come per le bici elettriche. Il limite annuo per il 2025, 2026 e 2027 è fissato a 107,5 milioni di euro.
Un altro emendamento interviene sui contributi per la trasformazione di veicoli Euro 1-4 in ibridi o elettrici con somme tra i 6mila e i 10mila euro.
Acqua, infrastrutture e crisi idrica: le novità della Legge di Bilancio 2025
Italia Viva interviene sull’articolo 94 della Finanziaria 2025 con l’istituzione di un Fondo per il contrasto alla crisi idrica. L’emendamento, a firma Faraone, Del Barba, Gadda, crea il fondo presso il MASE con una dotazione iniziale pari a 600 milioni di euro per l’anno 2025 e 1.000 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027.
Il Fondo finanzierebbe interventi di:
- realizzazione e messa in funzione degli impianti di desalinizzazione;
- rifacimento ed efficientamento della rete infrastrutturale idrica;
- progettazione, realizzazione e col- laudo dighe e invasi.
Altri emendamenti su ambiente e clima
Tra gli emendamenti alla Legge di Bilancio 2025 figurano anche:
- Misure urgenti per la riduzione delle emissioni di metano in atmosfera (M5S): riguarda il monitoraggio delle perdite di metano dall’infrastruttura pubblica di trasporto del gas;
- Misure per la tutela della salute da rischi connessi all’inquinamento da sostanze poli e perfluoroalchiliche (M5S): istituisce una commissione per la valutazione dei problemi ambientali e dei rischi sanitari connessi all’impiego di PFAS, che si occuperebbe di mappare l’inquinamento, formare il personale sanitario, organizzare le operazioni di prevenzione e bonifica;
- Interventi per impedire che fondi destinati alla transizione siano impiegati per l’energia nucleare, in qualsiasi forma;
- Istituzione di un Fondo per la depavimentazione e permeabilità dei suoli.
- Istituzione di un Fondo nazionale di adattamento al cambiamento climatico.