È necessario conformare le norme nazionali dedicate alla ricarica EV e alle stazioni di rifornimento dell’idrogeno nei Ventisette per evitare legislazioni differenti e una frammentazione del mercato unico. Con questo obiettivo in mente la Commissione europea ha preparato un nuovo emendamento alla disciplina sugli strumenti di misura.
Il riferimento è dato dalla Direttiva 2014/32/UE del 26 febbraio 2014, rifusione a sua volta della direttiva 2004/22/CE. Il provvedimento stabilisce i requisiti cui devono conformarsi gli strumenti di misura dei Paesi membri per poter arrivare sul mercato. Comprendendo diverse categorie strumentali, dai contatori dell’acqua e dell’energia, ai tassametri e agli analizzatori di gas scarico.
Verso norme comuni per la ricarica EV e il rifornimento H2
Nonostante la rifusione del 2014 l’ambito di applicazione della direttiva è rimasto invariato in questi 20 anni, lasciando fuori una serie di nuovi strumenti necessari ai fini del Green Deal. A cominciare dalle apparecchiature di alimentazione dei veicoli elettrici e dai distributori di gas compresso (ad esempio idrogeno e gas naturale).
Ecco perché l’Esecutivo – che dal 1° dicembre è entrato in carica con una nuova squadra – ha deciso di metter mano alla legislazione UE. In che modo? Armonizzando i requisiti di misurazione per le stazioni di ricarica EV e quelle dell’idrogeno.
“Questa iniziativa aiuterà i consumatori a beneficiare di misurazioni del consumo accurate e affidabili, migliorando quindi la protezione dei consumatori e facilitando la standardizzazione dei processi di fatturazione”, si legge in una nota stampa. “Inoltre, i produttori trarranno vantaggio da requisiti armonizzati, con conseguenti risparmi sui costi e una più rapida distribuzione delle infrastrutture”.
L’emendamento propone anche nuovi requisiti per i contatori intelligenti (smart meter) di elettricità e gas e un aggiornamento per una misurazione affidabile anche dei nuovi gas come idrogeno e biogas. Include inoltre i contatori di calore per applicazioni di raffreddamento, che in precedenza richiedevano una certificazione separata.
E al fine di concedere ai fabbricanti tempo sufficiente per adeguare i loro prodotti ai requisiti, la modifica chiede di prevedere:
“disposizioni transitorie ragionevoli che consentano la messa a disposizione sul mercato e la messa in servizio di strumenti di misura immessi sul mercato con certificati nazionali o per i quali era stato rilasciato un certificato a norma della direttiva 2014/32/UE prima della data di applicazione delle misure nazionali di recepimento della presente direttiva, e che rientreranno nell’ambito di applicazione”.
“La legislazione metrologica dell’UE , istituita per la prima volta negli anni ’70, aiuta a garantire che i consumatori paghino solo per ciò che consumano“, spiega la Commissione UE. “Misurazioni accurate e unità di misura comuni sono essenziali per l’integrità del mercato e un mercato unico funzionante. L’ambito della metrologia copre vari strumenti di misura che hanno un impatto sulla vita quotidiana, tra cui contatori di utenze (gas, elettricità, energia termica o acqua), pompe di benzina, bilance da supermercato, bottiglie di vino, ponti di pesatura e linee di confezionamento automatiche per alimenti e cosmetici”.
Leggi qui l’emendamento della Commissione europea.