Rinnovabili • Neutralità climatica Rinnovabili • Neutralità climatica

Neutralità climatica: anche la Polonia si adegua agli obiettivi UE 2050

Il coronavirus e la paura di perdere il treno degli investimenti UE fanno cambiare idea a Varsavia. Ma lo fa puntando soprattutto sul nucleare.

In vista della neutralità climatica, la Polonia investe 33 miliardi di euro per il phase out del carbone

(Rinnovabili.it) – Alla fine, anche la Polonia ha ceduto. Varsavia sembra pronta ad abbracciare l’obiettivo europeo per raggiungere la neutralità climatica nel 2050. Manca ancora l’ufficialità, ma il nuovo piano strategico del paese per trasformare l’intera economia nazionale parla chiaro. Il documento è stato reso pubblico il 9 settembre e adotta la neutralità climatica come orizzonte ultimo.

Leggi anche UE: la Polonia si chiama fuori dall’accordo sul Clima

Non è certo un passo di poco conto, per la Polonia, l’unico paese dell’Unione che non ha ancora sottoscritto formalmente l’obiettivo comune di diventare a emissioni net-zero entro la metà del secolo. Per il momento, l’esecutivo polacco non si sbilancia. Anzi, si premura di tracciare bene il perimetro delle misure che intende adottare per contribuire alla neutralità climatica dell’UE. Misure che sono contenute nella strategia energetica 2040, che è stata aggiornata e pubblicata martedì scorso.

Investimenti per poco più di 33 miliardi di euro per il phase out del carbone. Aumento della capacità di energia rinnovabile, specie eolico offshore e fotovoltaico (previsti 8-11 GW e 10-16 GW rispettivamente). Ma soprattutto inaugurazione delle prime centrali nucleari del paese, che sono il vero perno della nuova strategia. “La neutralità climatica è qualcosa per cui ci stiamo impegnando”, ha dichiarato il vice ministro polacco per il clima  Adam Guibourgé-Czetwertynski, “questo sarà il nostro contributo agli sforzi per rendere l’UE clima neutrale entro il 2050″.

Leggi anche La Polonia uscirà dal carbone investendo su eolico e nucleare

Perché questo cambio di passo a Varsavia, e perché adesso? La risposta sta almeno in parte nell’impatto del coronavirus. Da un lato, la pandemia ha imposto un’accelerazione all’aggiornamento delle strategie nazionali e al completamento della transizione energetica. Dall’altro lato, intestardirsi troppo sulle politiche climatiche avrebbe fatto perdere alla Polonia preziosissimi investimenti europei. Con l’approvazione del budget UE, lo scorso luglio, Varsavia aveva constatato di poter accedere soltanto alla metà dei fondi che teoricamente le spettano, se non si accoda all’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica al 2050.