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La neutralità climatica può costare all’Italia un’altra stangata di austerity

Neutralità climatica: cosa rischia un paese indebitato come l’Italia
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Luci e ombre della corsa verso la neutralità climatica

La transizione energetica può portare grandi benefici all’Europa. Se il continente segue una traiettoria ambiziosa e riduce le emissioni del 90% entro il 2040, il guadagno netto si aggirerà intorno al 2% del pil dei Ventisette. In realtà, per alcuni paesi la corsa verso la neutralità climatica rischia di essere molto meno lineare. Soprattutto per chi, come l’Italia e la Spagna, hanno livelli di debito pubblico molto alti.

Investimenti per la transizione: almeno il 2,7% del pil UE in più

Il nodo è la necessità di investimenti. Per riuscire a tagliare i gas serra in modo sostanzioso nei prossimi 15 anni servono grandi iniezioni di risorse pubbliche. Di quante risorse stiamo parlando? Probabilmente almeno 462 miliardi di euro – il 2,7% del pil UE – ogni anno fino al 2030, che salirebbero poi a 564 miliardi nel prossimo decennio.

Investimenti che, tuttavia, fanno aumentare il debito. Per chi si trova già su livelli molto elevati potrebbero essere necessarie delle manovre correttive. Una fase di austerity, insomma, più o meno pesante.

Neutralità climatica, i rischi per Italia e Spagna

È l’avvertimento lanciato dal think tank tedesco Agora Energiewende, specializzato nell’analisi delle dinamiche macroeconomiche legate alla transizione verso la neutralità climatica. In uno studio pubblicato il 16 settembre, i ricercatori spiegano che tra paletti europei alla spesa pubblica e proposte di riforma, chi è molto indebitato rischia davvero di dover rivedere di molto la spesa nei prossimi anni. E di dover stringere i cordoni della borsa.

“La crescita economica ipotizzata nello studio aiuta a ridurre il rapporto medio del debito pubblico nell’UE”, spiegano gli autori. “Tuttavia, le regole fiscali dell’UE che richiedono di mantenere i livelli di debito su un percorso discendente, rappresenteranno una sfida per Italia e Spagna. Tra i paesi analizzati, avranno bisogno del consolidamento fiscale più significativo per rispettare queste regole”. Va sottolineato che questo scenario resta valido, per Agora Energiewende, “anche escludendo la spesa per il clima”.

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