Lo studio sul potenziale tecnico cinese è pubblicato su Carbon Neutrality
(Rinnovabili.it) – La Cina ha un potenziale tecnico di eolico e solare 9 volte più elevato del necessario per raggiungere la neutralità climatica. Al livello tecnologico attuale, la capacità installata potenziale è di circa 56.550 GW, mentre il potenziale di generazione di energia elettrica arriva attorno ai 95,84 PWh (petawattora) l’anno, ovvero quasi 96 milioni di GWh. Valori, questi ultimi, che corrispondono all’incirca a 13 volte la domanda di energia di tutto il paese nel 2020.
A calcolarlo è uno studio del National Climate Center di Pechino, apparso di recente sulla rivista Carbon Neutrality. Una stima importante che spazza via uno dei dubbi principali che circolano negli ambienti politici cinesi sull’effettiva capacità del paese di raggiungere la neutralità climatica con un poderoso sviluppo delle rinnovabili.
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Quando il presidente cinese Xi Jinping, a settembre 2020, ha promesso che la Cina avrebbe raggiunto la neutralità climatica entro il 2060, la capacità installata complessiva di eolico e solare nel paese era di “appena” 530 GW. Sempre Xi ha indicato come orizzonte 2030 un raddoppio di questa capacità, che dovrebbe quindi salire a circa 1.200 GW per contribuire al più importante obiettivo di medio termine del paese, superare il picco di CO2 entro la fine del decennio.
Tuttavia, secondo diverse stime, la capacità installata dovrebbe ancora quintuplicare nei 30 anni successivi, raggiungendo i 6.000 GW, per avere una chance di fare del colosso asiatico un’economia net-zero. Una cifra che è ampiamente a portata, dimostra lo studio.
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Per calcolare il potenziale in modo realistico, spiegano gli autori, “abbiamo valutato sistematicamente il potenziale tecnologico della produzione di energia eolica e solare fotovoltaica in Cina, basandoci su dati climatici ad alta risoluzione spazio-temporale”. Inoltre, “i dati climatici sono stati integrati con informazioni sull’ubicazione delle riserve naturali e delle aree urbane, sulla pendenza del terreno, sulle politiche governative pertinenti e sul costo previsto delle attrezzature eoliche o solari adatte al sito”.
La stima del potenziale di energia dal vento e dal sole, quindi, non è astratta ma tiene conto di vincoli concreti esistenti. “Questo ci ha permesso di affinare il potenziale teorico – basato solo sulla velocità del vento o sull’irradiazione solare – in un potenziale tecnico realistico che esclude le aree protette o urbane, nonché le località in cui è improbabile che gli impianti eolici o solari generino un ritorno economico”, concludono gli autori.