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Le rinnovabili elettriche sono sulla buona strada per il Net Zero

Una nuova analisi di RMI rivela che l'aumento della capacità solare, eolica e delle batterie è ora in linea con gli ambiziosi scenari delle zero emissioni nette, arrivando a fornire oltre un terzo di tutta l'elettricità 2030 ma ad un costo dimezzato

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Foto di Antonio Garcia su Unsplash

Triplicare la capacità rinnovabili entro il 2030? Ora è a portata di mano

(Rinnovabili.it) – L’impegno può certo esaurirsi ora ma eolico, fotovoltaico e batterie sono su un percorso di crescita esponenziale  che metterà l’energia pulita globale in linea con ambiziosi scenari Net Zero. Lo suggerisce un nuovo rapporto pubblicato in questi giorni dal Rocky Mountain Institute (RMI), in collaborazione con il Bezos Earth Fund. “X-Change: Electricity – On Track for Net Zero“, questo il titolo del documento, sostiene che le tecnologie rinnovabili elettriche stiano crescendo in realtà più velocemente del previsto. Secondo gli autori, infatti, i modelli previsionali utilizzati sino a d oggi – compresi quelli dell’Agenzia internazionale per l’energia – hanno ipotizzato che il passaggio alle energie rinnovabili avrebbe seguito un ritmo lineare piuttosto che le curve esponenziali registrate da eolico e fotovoltaico negli ultimi 20 anni. Questo “errore” avrebbe portato a sovrastimare la continua domanda di combustibili fossili nel settore.

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Net zero, tutta una questione di curve

“L’approccio ortodosso – scrive RMI – sosterrebbe che dobbiamo implementare 1.000 GW all’anno, mentre ne stiamo installando solo 250 GW e che quindi non saremo in grado di raggiungere i nostri obiettivi a causa di un enorme divario di 750 GW. Un approccio esponenziale rileva che la crescita della generazione fotovoltaica è stata su una curva a S per decenni. Per arrivare a 30.000 GW nel 2050, dobbiamo continuare a salire la curva fino a circa 1.000 GW nel 2030 e andare un po’ sopra quel livello per i prossimi 20 anni. Questo ci porterà a 30.000 GW (o oltre)  di capacità solare, ed è completamente fattibile fintanto che rimaniamo in pista”.

Stando alle previsioni di RMI, entro il 2030 le due rinnovabili non programmabili forniranno oltre un terzo di tutta l’elettricità globale, rispetto a circa il 12% di oggi, per una produzione cumulata di 12.000-14.000 TWh. Nel contempo, spiegano gli autori, la domanda di elettricità da combustibili fossili sarà in forte calo: fino al 30% in meno rispetto al picco del 2022.

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Credits: Energy Institute, RMI

Rinnovabili elettriche, i trend dei costi

 Vi sono diversi fattori dietro questa accelerazione. Primo fra tutti gli impegni che la maggior parte dei paesi hanno preso nei confronti dell’obiettivo Net Zero, ossia delle zero emissioni nette di CO2 per la metà del secolo. Cina, USA ed Europa stanno investendo fortemente nelle tecnologie energetiche pulite, con un tasso di crescita esponenziale. Ma le FER stano diventando sempre più distribuite a livello globale, anche in Medio Oriente e in Africa.

La leva principale rimarrà in ogni caso quella economica. Fotovoltaico ed eolico sono già le nuove fonti di elettricità meno costose da sfruttare nell’82% del mondo. RMI prevede che il costo del fotovoltaico scenderà fino a 20 $ il MWh per il solare dagli oltre 40 attuali. Mentre per l’eolico si potrebbe arrivare sotto i 30 $ il MWh.

“La crescita esponenziale dell’energia pulita è una forza inarrestabile che metterà più potere d’acquisto nelle tasche dei consumatori”, ha affermato Kingsmill Bond, Senior Principal di RMI. “Una rapida implementazione delle energie rinnovabili comporta vantaggi come una maggiore sicurezza e indipendenza energetica, oltre alla deflazione dei prezzi dell’energia a lungo termine perché si tratta di una tecnologia fabbricata: più ne installi, meno costa”.

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