A meno di un anno dalla quinta sessione dell’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente, ne è stato annunciato il tema: ”Rafforzare le azioni dedicate alla Natura per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”.
(Rinnovabili.it) – Manca meno di un anno alla quinta sessione dell’Assemblea dell’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente), il forum legato all’ecologia di più alto livello al mondo.
Si terrà a Nairobi, in Kenya, dal 22 al 26 febbraio del 2021 e in questi giorni ne è appena stato annunciato il tema: il rafforzamento di azioni dedicate alla Natura per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. “La natura è la soluzione che, per molti aspetti, diamo per scontata, ma che non possiamo permetterci di perdere” ha dichiarato Sveinung Rotevatn, ministro norvegese per il clima e l’ambiente, appena eletto presidente dell’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente. Alla quinta assemblea di Nairobi parteciperanno capi di stato, amministratori delegati di società multinazionali, ONG e attivisti ambientali per discutere sulle problematiche più urgenti e, di conseguenza, per assumere impegni globali dedicati alla protezione ambientale.
In un momento in cui il mondo sta affrontando una grave crisi a causa dei cambiamenti climatici, il ruolo della natura nella protezione del pianeta e di chi lo abita sta diventando infatti sempre più evidente. Un rapporto del 2019 dell’Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (IPBES) ha rivelato che la maggior parte del pianeta è già stata significativamente modificata dall’uomo, con serie conseguenze sugli ecosistemi e sulla biodiversità, in rapido declino. “Spero che, in un anno, potremo valutare le opportunità e i possibili cambiamenti che devono accadere per invertire la tendenza di sfruttamento della natura e per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”, ha continuato Rotevatn.
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Le Nazioni Unite continuano così a lavorare sui grandi temi legati alla crisi ambientale a cui sono già dedicate le conferenze sull’oceano in giugno, sulla biodiversità a ottobre, e la COP26 sui cambiamenti climatici che si terrà a novembre 2020. Anche lì saranno i governi a dover essere disposti a un cambiamento, ponendosi obiettivi ambiziosi, ma necessari per affrontare efficacemente la crisi climatica. Tuttavia non è solo un problema che riguarda i governi: sembra che tutta “l’umanità abbia dimenticato quanto abbiamo bisogno della natura per la nostra sopravvivenza e il nostro benessere. Man mano che la nostra popolazione e le nostre esigenze crescono, continuiamo a sfruttare le risorse naturali – comprese le piante, gli animali selvatici e i loro habitat – in modo insostenibile”, ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres.
Nel 2019 erano stati più di 4.700 i delegati, tra cui ministri dell’ambiente, scienziati, accademici, imprenditori e rappresentanti della società civile, ad incontrarsi a Nairobi per la quarta Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente. Il risultato era stata l’adozione, da parte degli Stati membri, di 23 diverse risoluzioni relative in particolare all’inquinamento da plastica, allo sviluppo sostenibile e alla riduzione delle emissioni. Il febbraio 2021 sarà un momento d’incontro per fare il punto sugli ultimi sviluppi della politica internazionale e particolare dei diversi Stati. È necessaria una vera e propria trasformazione per affrontare la crisi climatica attuale. Rotevatn ha concluso: “con più natura, vivremo vite migliori. Attendo con impazienza, nell’anno a venire, un dialogo con i governi e tutte le parti interessate dedicato ai cambiamenti trasformativi che devono avvenire per proteggere e ripristinare la biodiversità nonché per discutere dell’ampia gamma di benefici che ci dà il mondo naturale. Cominciamo”.
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