Il mondo sta costruendo un’enorme flotta di navi metaniere per il trasporto di gas naturale liquefatto (GNL) anche se il picco della domanda globale di gas fossile arriverà nel 2030, secondo le proiezioni più conservative dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA). Una “enorme sovrabbondanza di capacità di trasporto di GNL” sia oggi sia con lo sguardo al futuro.
Il rischio che si profila già tra pochi anni con l’oversupply di navi metaniere è triplice:
- condannare l’industria cantieristica delle navi metaniere (concentrata in Cina e Corea del Sud) a una crisi profonda,
- creare stranded asset (beni con un rischio finanziario che si dimostrerà a breve insostenibile),
- bloccare capitali in scopi che contrastano con la transizione energetica globale.
Lo afferma l’ultimo rapporto di Climate Analytics dedicato al panorama dell’industria delle navi per il trasporto di gas fossile sotto forma di GNL. L’aggiornamento 2024 mostra una situazione ancora peggiore di quella fotografata l’anno scorso. Vediamo i dati principali.
Aumenta la sovrabbondanza di navi metaniere nel mondo
Climate Analytics sottolinea come il numero di nuove navi metaniere ordinate sia in aumento rispetto agli ultimi anni. Nel 2023 gli ordini erano stati 64, mentre solo nei primi 5 mesi del 2024 erano già arrivati a 55. E da maggio a ottobre se ne sono aggiunti altri 27.
Se si considera la data di consegna prevista delle nuove navi per il trasporto di GNL in pipeline, tra 2025 e 2026 dovrebbero essere varate 180 navi. Per una capacità di trasporto totale di 32 milioni di metri cubi. Per avere un termine di paragone: nel prossimo biennio, la capacità operativa globale di navi metaniere aumenterà del 28% rispetto al 2023.
Navi per GNL, l’industria rema contro la transizione energetica
Già semplicemente letti così, questi numeri lasciano ipotizzare un aumento vertiginoso dell’offerta di gas fossile. Ma assumono ancora più significato se li si confronta con gli scenari di transizione energetica più accreditati. Climate Analytics li mette a paragone con tutti i casi ipotizzati dall’IEA nell’aggiornamento della sua roadmap per emissioni nette zero di ottobre 2023.
Anche nello scenario più conservativo e meno ambizioso, lo Stated Policies Scenario (STEPS), l’industria delle navi metaniere è del tutto fuori strada. In realtà, calcola l’IEA, non servirebbe alcun aumento della flotta globale di queste navi: la capacità attuale è sufficiente a soddisfare il picco della domanda. Incluso quello previsto in uno scenario che prevede semplicemente di mantenere le politiche e l’ambizione del settore privati ai livelli attuali. In prospettiva, secondo Climate Analytics di questo passo nel 2030 avremo una sovracapacità del 40%, pari a 275 navi metaniere di troppo.