Rinnovabili • Misure di risparmio energetico: solo metà dei paesi UE le ha rese obbligatorie Rinnovabili • Misure di risparmio energetico: solo metà dei paesi UE le ha rese obbligatorie

Italia e Germania le migliori in UE per misure di risparmio energetico

Un dossier di EEB avverte che la situazione energetica durante il prossimo inverno potrebbe essere complessa senza misure obbligatorie di riduzione dei consumi di gas ed elettricità

Misure di risparmio energetico: solo metà dei paesi UE le ha rese obbligatorie
Foto di Arthur Lambillotte su Unsplash

L’Ue ha rinnovato i target di risparmio energetico già introdotti l’anno scorso

(Rinnovabili.it) – Anche se la situazione degli stoccaggi gas in Europa è buona (sono già pieni al 66,5%) e gli acquisti congiunti di gas stanno andando bene, per passare in sicurezza il prossimo inverno sarà ancora necessario risparmiare il più possibile elettricità e gas. Metà dei paesi Ue, però, non ha fissato (e non sembra volerlo fare) degli obiettivi di riduzione vincolanti per l’industria e le attività commerciali. Facendo così ricadere il peso maggiore della crisi energetica sulle fasce più vulnerabili della popolazione. È l’avvertimento che lancia European Environmental Bureau (EEB) in un dossier dedicato alle misure di risparmio energetico in vigore nei Ventisette.

Le misure di risparmio energetico in Ue

A guidare la classifica dei paesi più virtuosi stilata da EEB sono Italia e Germania. I due paesi – che sono anche quelli che avevano la dipendenza maggiore dal gas russo – hanno previsto delle misure di risparmio energetico sia volontarie che, eventualmente, obbligatorie. E sono gli unici paesi Ue che le applicano non solo all’industria e alle attività commerciali, ma anche ai cittadini. Il gruppo di testa è completato da Francia, Spagna e Portogallo.

E gli altri? Misure di risparmio energetico obbligatorie, in grado di assicurare una quota certa di riduzione dei consumi, sono in vigore soltanto in 14 paesi su 27, sottolinea EEB. Ma c’è una nota positiva: questo gruppo si sta allargando. Negli ultimi 6 mesi, hanno adottato provvedimenti in questa direzione Polonia, Lituania, Cipro e Olanda.

Tra i meno virtuosi figurano invece i paesi nordici, l’est Europa, Lussemburgo, Austria e Malta: le misure sono piuttosto deboli. Mentre Bulgaria, Romania e Lettonia non hanno introdotto alcuna misura di risparmio energetico, né per il gas né per l’elettricità.

L’inverno ‘23-‘24 non sarà come quello passato

L’errore da non commettere, segnala EEB, è pensare che il peggio sia passato. L‘anno scorso, i Ventisette hanno raggiunto (anzi, superato) il target comune di riduzione dei consumi di gas, fissato al -15% tra settembre e marzo. L’Italia, ad esempio, ha consumato il 18% di gas in meno. Ma una parte non piccola di questa riduzione è arrivata dagli alti costi della materia prima. Una situazione che, con buona probabilità, non ci sarà il prossimo inverno. I prezzi del gas sono tornati a livelli pre-bellici, attorno ai 30-35 euro/MWh. Tuttavia, l’anno scorso la maggior parte dei Ventisette, con una riduzione del consumo di elettricità nell’Ue solo del 6,2%, non ha raggiunto l’obiettivo concordato di ridurre la domanda complessiva di elettricità di almeno il 10% né l’obiettivo obbligatorio di ridurre il consumo di elettricità del 5% durante le ore di punta.