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In Germania, la miniera di lignite di Garzweiler cancella le turbine eoliche

Il sito era già finito sotto i riflettori a gennaio, quando la polizia aveva sgomberato migliaia di attivisti asserragliati nel paese di Lützerath per bloccare l’espansione della miniera. Oggi RWE inizia lo smantellamento di alcune turbine eoliche per estrarre 15-20 milioni di tonnellate di lignite in più

Miniera di lignite di Garzweiler: via l’eolico per far spazio al carbone
By © Raimond Spekking / CC BY-SA 4.0 (via Wikimedia Commons), CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=26908766

La miniera di lignite di Garzweiler si espande per circa 50 km2

(Rinnovabili.it) – Smantellare turbine eoliche per fare posto all’espansione di una miniera a cielo aperto di lignite, uno dei combustibili fossili più inquinanti. Succede in Germania, nella regione del Nord Reno-Westfalia. E con l’imprimatur dei Verdi. Oggi il colosso tedesco del carbone RWE ha dato il via ai lavori di smontaggio del primo di 8 aerogeneratori destinati a sparire per estrarre 15-20 milioni di tonnellate di carbone in più. Tutto previsto dai piani di allagamento della miniera di lignite di Garzweiler, una delle più controverse e bersagliate dagli attivisti per il clima di tutta Europa.

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Quest’anno la miniera di lignite di Garzweiler è già approdata su tg e giornali di tutto il continente per gli scontri tra manifestanti e polizia a Lützerath a gennaio. Gli attivisti avevano occupato il minuscolo paesino che, secondo il programma di espansione della miniera, dovrebbe essere fagocitato nei prossimi anni. L’obiettivo era opporre resistenza passiva e bloccare i lavori. Con l’intervento delle forze dell’ordine sono nati scontri violenti che hanno causato diversi feriti. Tra gli attivisti fermati c’era anche Greta Thunberg.

Dopo lo sgombero i lavori di espansione sono iniziati ufficialmente. Se dovessero venire ultimati e se tutto il carbone previsto dovesse essere estratto e bruciato, la miniera di lignite di Garzweiler libererebbe in atmosfera altri 280 milioni di tonnellate di CO2. L’ok al progetto è arrivato nel 2022 e a dire di sì è stato il governo a trazione verde. Il leader dei verdi tedeschi Robert Habeck, oggi ministro dell’Economia e della Transizione, ha stretto il patto con RWE in cambio di un anticipo della data del phase out del carbone dal 2038 al 2030.

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Un patto molto discusso, non fosse altro perché non riduce le emissioni bensì ne genererà la stessa quantità ma in un lasso di tempo minore. Secondo alcuni studi, inoltre, bruciando la lignite di Garzweiler la Germania sforerà il suo budget di carbonio per rispettare l’Accordo di Parigi. Per queste ragioni, lo smantellamento delle turbine eoliche ha anche un sapore fortemente simbolico.

“L’attuale emergenza climatica richiede sforzi urgenti e concertati per accelerare l’implementazione di ogni singola turbina eolica, pannello solare e pompa di calore che possiamo raccogliere”, ha affermato Fabian Hübner, attivista di Beyond Fossil Fuels. “Tutto ciò che devia da questo impegno critico, in particolare lo smantellamento delle fonti energetiche rinnovabili per estrarre più combustibili fossili, deve essere inequivocabilmente proibito”, ha aggiunto.