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Mini reattori nucleari, Londra vuole 7,5 GW dal 2031

Londra ha fretta di rimpiazzare le sue vecchie centrali nucleari e ha promesso di ripulire completamente il suo mix elettrico entro il 2035. Così sta per arrivare l’ok finale al progetto di 16 SMR

mini reattori nucleari
credits: Rolls-Royce

In ballo 16 mini reattori nucleari da 470 MW targati Rolls Royce

(Rinnovabili.it) – Londra accelera sul nucleare per raggiungere il nuovo obiettivo di elettricità a zero emissioni entro il 2035. Il governo inglese sta per dare il via libera definitivo alla costruzione di 16 mini reattori nucleari, un progetto in ballo da più di 4 anni che è passato attraverso continui rinvii. I nuovi target sul clima (e l’obsolescenza delle centrali nucleari del paese) hanno riportato il tema ai primi posti nell’agenda di Downing Street.

Dietro al progetto c’è Rolls-Royce, capofila di un consorzio di aziende che ha già raccolto da privati finanziamenti per 240 milioni di sterline. Il governo di Boris Johnson dovrebbe metterne sul piatto almeno altrettanti, secondo alcune indiscrezioni. Anche per accelerare la realizzazione degli impianti.

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Londra ha fretta perché molte sue centrali sono prossime allo spegnimento. Oggi l’energia dall’atomo garantisce il 20% del mix elettrico inglese e proviene da 13 centrali nucleari, per una capacità installata totale di 7,8 GW. Più della metà di questa capacità, però, dovrebbe finire offline entro il 2025. E nel frattempo, tutti i piani per rimpiazzarla sono rimasti impantanati.

I 16 mini reattori nucleari arriverebbero comunque in ritardo: anche partendo oggi, probabilmente il primo non sarebbe online che nel 2031. Ma la loro capacità complessiva rimpiazzerebbe quella delle vecchie centrali tradizionali. Ciascun reattore, infatti, avrà una capacità di 470 MW, portando il totale a 7,5 GW. E aiuterebbero a raggiungere l’obiettivo di ripulire completamente il mix elettrico entro il 2035, preso poche settimane fa dall’esecutivo.

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La tecnologia alla base dei mini reattori nucleari non è nuova. Gli SMR (Small Modular Reactors) sono da tempo impiegati a bordo di navi rompighiaccio e sottomarini e la Rolls-Royce lavora in questo campo fin dagli anni ’90. Per la prima volta, però, è pronta a portarli fuori dall’acqua per connetterli alla rete elettrica. Progetto che trova il favore di Londra anche perché più snello e agile. Il concept di Rolls-Royce prevede un impianto modulare, brevettato e progettato specificamente per essere una sorta di piccolo kit realizzato in fabbrica e assemblato in loco, tagliando così costi e tempi di realizzazione.