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Il gap di minerali critici fa meno paura: boom di produzione nel 2022

Un rapporto dell’Agenzia internazionale dell’energia permette di tirare un sospiro di sollievo. Ridimensionati i timori di un gap incolmabile tra domanda e offerta di litio, terre rare e altri minerali indispensabili per la transizione

recupero di terre rare
Di Peggy Greb, US department of agriculture – https://www.ars.usda.gov/is/graphics/photos/jun05/d115-1.htm, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=10512749

L’IEA avverte: “Restano grandi sfide” all’orizzonte

(Rinnovabili.it) – Il mercato globale dei minerali critici è raddoppiato negli ultimi 5 anni. Dimostrando che l’aumento vertiginoso della domanda, trainata dalle necessità della transizione ecologica, è stato accompagnato da un’adeguata risposta dal lato dell’offerta. Ma restano “grandi sfide” all’orizzonte: le filiere globali non sono ancora né sicure né sostenibili.

Lo scoglio più immediato, però, sembra superato. Negli anni scorsi si erano moltiplicati gli allarmi per i timori di un gap crescente e difficilmente recuperabile tra offerta e fabbisogno di minerali critici come il litio, fondamentale per le auto elettriche, il neodimio, il praseodimio e altre materie prime indispensabili per turbine eoliche, pannelli fotovoltaici e molte altre tecnologie da cui dipende la traiettoria della transizione.

Ridimensionato il gap nei minerali critici

Il gap resta anche nell’analisi proposta dall’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) nella 1° edizione del rapporto Critical Minerals Market Review 2023 pubblicato l’11 luglio. Ma è decisamente più gestibile alla luce della risposta del mercato. Nel 2021 il volume degli investimenti nella produzione di queste materie prime è salito del 20%. Nel 2022 il balzo è stato di un ulteriore 30%, portando il totale a 41 miliardi di dollari.

Il caso del litio dice molto sulla traiettoria su cui si è inserito il mercato dei minerali critici. Le previsioni IEA dicono che nel 2030 l’offerta sarà di 420mila tonnellate l’anno. Appena sotto le 443mila tonnellate che, si stima, serviranno per non rallentare la transizione in base alle promesse dei governi. Tuttavia, l’Agenzia sottolinea che il traguardo finale – le 702mila tonnellate che servono per centrare l’obiettivo emissioni nette zero – resta ancora molto lontano.

“In un momento cruciale per la transizione verso l’energia pulita in tutto il mondo, siamo incoraggiati dalla rapida crescita del mercato dei minerali critici, che sono fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi energetici e climatici a livello mondiale”, ha dichiarato il direttore esecutivo dell’IEA Fatih Birol. “Tuttavia, permangono sfide importanti. Occorre fare molto di più per garantire che le catene di approvvigionamento dei minerali critici siano sicure e sostenibili”.