Uno sguardo alle novità energetiche proposte per il Milleproroghe 2023
(Rinnovabili.it) – Il 19 gennaio è scaduto il termine di presentazione degli emendamenti al ddl n. 452, di conversione in legge del decreto-legge 29 dicembre 2022, n. 198, meglio noto come Milleproroghe 2023. In tutto si contano oltre 1.300 richieste di modifica, che dovranno ora essere sfoltite attraverso l’individuazione degli “emendamenti segnalati”. Il provvedimento, oggi in mano alle commissioni Bilancio e Affari costituzionali del Senato, entra dunque nel vivo con l’obiettivo di concludere il suo iter parlamentare entro la fine di febbraio.
Il capitolo energia rimane ancora molto sotto tono. Tra le modifiche ipotizzate si contano, infatti, meno di 10 interventi differenti sul tema. A cominciare da due emendamenti identici a firma Forza Italia e di Fratelli d’Italia in materia di geotermia. Nel dettaglio i testi depositati chiedono che il termine di scadenza delle concessioni di coltivazione della risorsa geotermica – originariamente fissato al 31 dicembre 2024 dal DL 11 febbraio 2010, n. 22 – “sia prorogato per il tempo strettamente necessario al completamento della procedura di indizione delle gare ad evidenza pubblica”, ma non oltre il 31 dicembre 2025.
Sempre Forza Italia propone che le disposizioni del Decreto Aiuti in tema di comunità energetiche – che prevedono le Autorità portuali possono costituire una o più comunità energetiche rinnovabili – “si applichino anche agli impianti da fonti rinnovabili inseriti in CER promosse nell’ambito delle Zone Economiche Speciali di su iniziativa del Commissario di Governo delle ZES o delle imprese localizzate in dette aree”.
È a firma Lega, invece, l’emendamento che chiede di spostare al secondo trimestre del 2023 il termine ultimo per i soggetti responsabili di impianti fotovoltaici incentivanti in Conto Energia di partecipare ad un sistema collettivo per la gestione e il riciclo di moduli solari.
Da più gruppi arriva invece la richiesta che gli enti locali, per gli anni 2022 e 2023, possano utilizzare la quota libera dell’avanzo di amministrazione e i proventi delle concessioni edilizie e delle sanzioni previste dal testo unico “anche a copertura dei maggiori oneri derivanti dall’incremento della spesa per energia elettrica e gas, non coperti da specifiche assegnazioni statali”.
Dal terzo polo arriva invece l’emendamento al Milleproroghe 2023 che propone di posticipare al prossimo anno il divieto di conteggiare per l’obiettivo rinnovabili 20230 la quota di biocarburanti, bioliquidi e combustibili da biomassa, prodotti a partire da olio di palma, fasci di frutti di olio di palma vuoti e acidi grassi derivanti dal trattamento degli stessi. Emendamento simile da FdI che chiede però il 2025 come deadline e dal PD che porta la proroga addirittura al 2027.
Sempre a firma FdI, la richiesta di prorogare il termine per la comunicazione all’Agenzia delle entrate dell’importo dei crediti d’imposta elettricità e gas maturati nell’esercizio 2022, passando dall’attuale scadenza “entro il 16 marzo 2023” al “31 maggio 2023”.