A gennaio 2021 entreranno in vigore le nuove linee guida ETS
(Rinnovabili.it) – In arrivo i nuovi orientamenti (testo in inglese) unionali sugli aiuti di stato nel settore dell’ETS, ossia il mercato della CO2 europeo. Con la rivisitazione degli obiettivi emissivi per il 2030 e il 2050, l’esecutivo UE deve necessariamente rafforzare tutti gli strumenti della propria politica climatica, compresi quelli del sistema di scambio delle emissioni. Istituito nel 2005, l’ETS è il primo, e ad oggi ancora il più grande, mercato del carbonio al mondo. Attualmente opera in tutti i 27 paesi dell’UE più Islanda, Liechtenstein e Norvegia (il Regno Unito farà parte del sistema solo fino alla termine del periodo di transizione).
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Oggi la Commissione europea ha adottato le nuove linee guida per l’ETS che entreranno in vigore il 1 ° gennaio 2021. “Per affrontare in modo sostenibile il cambiamento climatico e raggiungere i nostri obiettivi del Green Deal, dobbiamo dare un prezzo alle emissioni di carbonio evitando al contempo il carbon leakage”, ha commentato la vicepresidente esecutiva Margrethe Vestager, responsabile della politica di Concorrenza.
“Gli orientamenti riveduti sugli aiuti di Stato del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE adottati oggi sono un elemento importante di questo progetto. Consentono agli Stati membri di sostenere quei settori che, a causa dei costi delle emissioni indirette, sono maggiormente a rischio di rilocalizzazione”. In particolare, consentono agli Stati membri di compensare le imprese nei settori a rischio per una parte dei prezzi più elevati dell’elettricità derivanti dai segnali di prezzo del carbonio creati dall’EU ETS (i cosiddetti “costi delle emissioni indirette”). Allo stesso tempo gli orientamenti permettono di operare in un mercato del carbonio privo di sovra-compensazioni e indebite distorsioni.
Per sfruttare appieno i benefici dei limitati fondi pubblici, è fondamentale che le norme sugli aiuti di Stato continuino a fare la loro parte, spiega Bruxelles. Ciò significa garantire che il denaro pubblico non escluda la spesa privata e mantenere condizioni di parità nel mercato unico, riducendo al minimo i costi per i contribuenti.
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Quali le novità apportate con le nuove linee guida? Abbasseranno il tasso di compensazione dall’85% al 75%, escluderanno dagli aiuti le tecnologie non efficienti e subordineranno la compensazione a ulteriori sforzi di decarbonizzazione da parte delle società interessate.
La Commissione europea ha anche ridotto il numero di settori industriali ammissibili al risarcimento per i maggiori costi causati dal mercato della CO2. Dagli originali 14 passeranno a 10. Questi includono settori come l’alluminio, la carta, il rame, il ferro, l’acciaio, alcuni polietileni utilizzati nella produzione di materie plastiche, la fibra di vetro e, per la prima volta, l’idrogeno.