Mazzeo: "Il comparto agricolo deve continuare a spingere lo sviluppo della Toscana. Il Governo ha il dovere di intervenire rapidamente contro il caro bollette per non spegnere la ripresa”
L’appoggio del presidente del Consiglio regionale alla manifestazione di Firenze e di tante città d’Italia
Firenze – “Stamani non sono presente a Firenze, ma, come ho avuto modo di dire al presidente di Coldiretti Toscana Fabrizio Filippi e al direttore Angelo Corsetti, sono dalla loro parte. Difendere il made in Tuscany e l’agroalimentare vuol dire difendere il lavoro, la nostra tradizione, il nostro territorio”. Con queste parole, il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, esprime il proprio sostegno alla manifestazione di Coldiretti, in corso questa mattina a Firenze e in tante altre città d’Italia.
“Il momento di gravissime difficoltà sociali ed economiche che stiamo attraversando colpisce anche il comparto agricolo, uno dei settori portanti dell’economia toscana – aggiunge Mazzeo –. Come istituzioni siamo chiamati a sostenerlo e a sostenere tutte quelle realtà produttive che da sempre caratterizzano l’economia della nostra regione e che, attraverso un progressivo processo di riorganizzazione e di innovazione, devono continuare a spingere lo sviluppo della Toscana. La nostra è infatti una terra che, anche grazie alla propria produzione agricola, deve puntare sempre più all’eccellenza e a garantire una migliore qualità della vita e del benessere dei cittadini”.
“Come denunciato da Coldiretti, i compensi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori non riescono oggi neanche a coprire i costi di produzione – dice ancora il presidente –: il balzo dei beni energetici si trasferisce a valanga sui bilanci delle imprese agricole che sono così costrette a vendere sottocosto. Come ho già avuto modo di dire in passato, serve un intervento a livello nazionale per sostenere le famiglie e le imprese di tutti i comparti. Il caro bollette è un problema che riguarda tutti, il governo ha il dovere di intervenire in maniera rapida, altrimenti il rischio è quello di spegnere la ripresa che l’Italia merita nel post pandemia”.