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Progetti strategici per le materie prime, i 4 italiani selezionati dall’UE

Progetti strategici per le materie prime, i 4 italiani selezionati dall'UE
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Selezionati i primi progetti strategici UE per le materie prime

Quattro progetti di riciclo per recuperare materie prime essenziali come il litio, il platino, il nichel e le terre rare impiegate nei magneti. Queste le iniziative italiane individuate nell’ambito dei primi progetti strategici per garantire e diversificare l’accesso alle materie prime nell’UE.

La Commissione europea ha pubblicato stamane la lista dei selezionati: 47 progetti in tutto, ubicati in 13 Stati membri e in grado di coprire uno o più segmenti della catena del valore. Perché? Perché l’Europa ha fortemente bisogno di rendere la propria transizione energetica indipendente. Colmando internamente qualsiasi futuro gap nelle forniture di materie prime.

Il bisogno di indipendenza dell’Unione europea

“All’inizio delle nostre catene di approvvigionamento più strategiche, ci sono le materie prime”, ha commentato Stéphane Séjourné, Commissario europeo per il mercato interno e i servizi. “Ma l’Europa dipende attualmente da paesi terzi per molte delle materie di cui ha più bisogno. Dobbiamo aumentare la nostra produzione, diversificare l’approvvigionamento esterno e costituire scorte“.

E così, dopo la legge sulle materie prime critiche (CRMA), entrata in vigore il 23 maggio 2024, l’esecutivo UE ha lanciato un invito all’azione. La richiesta era quella di presentare proposte progettuali per l’estrazione, la trasformazione, il riciclaggio o la sostituzione di materie prime strategiche. La legge in questione, infatti, stabilisce un quadro per supportare iniziative in grado aiutare a raggiungere gli obiettivi individuati nell’atto. Ossia che:

“Oggi – continua Séjourné – abbiamo identificato 47 nuovi progetti strategici che, per la prima volta, ci aiuteranno a garantire il nostro approvvigionamento interno di materie prime. Questo è un momento cruciale per la sovranità europea come potenza industriale”. 

Quali sono i criteri di selezione per i Progetti Strategici?

Per essere selezionati ai sensi del Critical Raw Materials Act, i progetti devono apportare un contributo significativo alla sicurezza dell’approvvigionamento di materie prime strategiche dell’Unione. Devono essere tecnicamente fattibili entro un lasso di tempo ragionevole (o averne il potenziale), mostrare i volumi di produzione previsti ed essere implementati in modo sostenibile con un livello di fiducia stimato sufficiente. I Progetti Strategici devono inoltre dimostrare di avere benefici transfrontalieri oltre lo Stato Membro UE interessato.

In cambio le diverse iniziative godranno di autorizzazioni semplificate, con tempi di permitting non superiori a 27 mesi per i progetti di estrazione e 15 mesi per i progetti di lavorazione o riciclaggio. Inoltre riceveranno consulenza dal Critical Raw Materials Board (che riunisce diverse banche e istituzioni finanziarie) su come ottenere i finanziamenti necessari.

Quali materie prime strategiche rientrano nell’iniziativa?

I 47 progetti strategici forniranno l’accesso a 14 delle 17 materie prime strategiche individuate dall’UE,, vale a dire: bauxite/allumina/alluminio; boro – grado metallurgico; cobalto; rame; gallio; germanio; litio – grado per batterie; magnesio metallico; manganese – grado per batterie; grafite – grado per batterie; nichel – grado per batterie; metalli del gruppo del platino; terre rare per magneti permanenti; tungsteno.

Il bismuto, il silicio metallico e il titanio metallico non sono inclusi nei progetti strategici di questo primo elenco. 

I progetti strategici in Italia italiani

Delle 47 iniziative europee quattro sono localizzate in Italia, e più precisamente in Veneto, Toscana, Lazio e Sardegna. I progetti sono:

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