Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha messo sul piatto 21 milioni di euro per finanziare progetti di ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica riguardanti l’intera catena del valore delle Materie Prime Critiche e Strategiche. Dall’estrazione alla trasformazione.
Le materie prime critiche sono di grande importanza economica per l’UE, perché comportano un elevato rischio nell’approvvigionamento a causa della concentrazione delle fonti in paesi terzi (spesso, la Cina) e della mancanza di sostituti validi e a prezzi accessibili.
Per queste motivazioni, lo scorso 31 dicembre il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha pubblicato un avviso per la presentazione di progetti, che sono finanziati da “Mission Innovation”, iniziativa globale di cooperazione internazionale lanciata alla COP21 di Parigi nel 2015 per accelerare l’innovazione delle tecnologie pulite.
Quali progetti possono partecipare?
I progetti selezionati dovranno contribuire all’integrazione delle energie rinnovabili nel sistema energetico, al miglioramento della produzione di idrogeno verde e allo sviluppo di soluzioni innovative per il settore energetico.
Più specificatamente:
- Estrazione mineraria primaria e secondaria;
- Estrazione da fluidi;
- Urban mining ed eco-progettazione;
- Trasformazione (raffinazione).
Materie prime critiche, dove presentare la domanda
Le domande di contributo, corredate dalla relativa proposta di progetto e complete di tutta la documentazione richiesta, dovranno essere presentate esclusivamente attraverso la piattaforma informatica dedicata, nella pagina online della Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (CSEA), a partire dal 3 febbraio e fino alle ore 12 del 18 marzo 2025.
Chi può accedere al finanziamento
Si legge nel bando del Mase che “può presentare Proposta di progetto un’impresa Capofila di una compagine progettuale, formata da almeno due partner tra Imprese e/o Organismi di ricerca e diffusione della conoscenza, secondo quanto previsto dagli articoli 4 e 5 del presente avviso“.
Nello specifico possono partecipare imprese, associandosi in partenariati con altri soggetti quali partner industriali, enti di ricerca e università. I contributi concessi non superano il 50 % dei costi ammissibili per la ricerca industriale, il 25 % dei costi ammissibili per lo sviluppo sperimentale ed il 50 % dei costi ammissibili per gli studi di fattibilità.
L’obiettivo principale del bando è sostenere lo sviluppo di tecnologie innovative per aumentare l’efficienza nell’utilizzo delle materie prime critiche, ridurre la dipendenza da fonti estere, promuovere l’economia circolare, e contribuire alla decarbonizzazione del sistema energetico.
Quali sono le materie critiche
L’elenco delle materie prime critiche è in continuo aggiornamento da parte della Commissione Europea. La prima lista è stata presentata nel 2011 e conteneva 14 materie prime critiche. L’ultimo aggiornamento è stato pubblicato nel 2020 e ne comprende 30.