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Un albero come biblioteca, l’ultima sfida di Cucinella

Mario Cucinella presenta al Maxxi la biblioteca sostenibile dedicata a Kwame Nkrumah

 

(Rinnovabili.it) – “Stiamo riscoprendo l’idea che i luoghi hanno delle identità, dove dietro ci sono delle grandi storie e non c’è più bisogno di fare delle semplificazioni”. Mario Cucinella apre così il discorso di presentazione del suo progetto “Kwame Nkrumah presidential library” tenutosi al MAXXI di Roma.

 

Cucinella fa un discorso valido non solo per l’Africa, in cui la colonizzazione europea ha cercato di semplificare realtà molto complesse inglobando nello stesso stato tribù e linguaggi differenti, ma per l’intero mondo, in cui dopo un’epoca di globalizzazione si sta tornando alle realtà locali, evitando la scomparsa delle culture proprie di ogni regione e paese.

Nkrumah pensava che per la costruzione di uno Stato fossero necessari due ingredienti fondamentali: l’educazione e l’energia. Per l’indipendenza energetica fece costruire la diga di Akosombo sul fiume Volta con una centrale idroelettrica, con la quale prese vita un enorme lago, vicino al quale verrà costruita la biblioteca, per ricordare il legame tra cultura ed energia che caratterizzò la politica di Nkrumah.

 

fao.org
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Il lago Volta, il più grande bacino artificiale del mondo, sorse coprendo una foresta che sta riemergendo per motivi legati al cambiamento climatico e all’abbassamento delle acque, svelando un patrimonio di legname che vale circa due miliardi di dollari.

Il concept per la biblioteca è l’albero, riproponendo l’idea di tronco dentro il quale scorre la linfa culturale, che spinge il Ghana verso il progresso. Un progetto volutamente impreciso, come le forme che si trovano in natura e nell’artigianato, ma scandito da un ritmo di pilastri che ricorda i ritmi africani e la musica.

Il sole nella zona climatica del progetto, sorge rapidamente, rimane alto tutto il giorno e tramonta altrettanto velocemente, quindi un sistema di terrazze basta a schermare i raggi solari, a mantenere l’edificio in ombra e la temperatura interna intorno ai 22 gradi, evitando un sistema di condizionatori altrimenti necessari. Il progettista parla di architettura in complicità col clima, che prende atto del contesto, lo analizza e studia la strategia migliore per trarne tutti i vantaggi.

 

Mario Cucinella presenta al Maxxi la biblioteca sostenibile dedicata a Kwame Nkrumah

 

“Non c’è l’acqua, non c’è la luce, non c’è l’energia. Possiamo costruire un edificio che raccoglie l’acqua e produce energia”, spiega Mario Cucinella, ma per quanto sia banale e ovvio per l’architetto, in Ghana è ancora un sogno da realizzare con lui e Samia Nkrumah, figlia del primo leader africano indipendente.

 

L’interno è composto da un sistema di corti articolate in modo da permettere al visitatore di essere protagonista di ciò che accade all’interno dell’edificio, indipendentemente dal punto di osservazione in cui ci si trova; gli spazi attraversano la biblioteca rendendo difficile individuare i confini tra le funzioni, in un’ottica di dinamicità dello spazio, di biblioteca come piazza del sapere.

La corteccia è simboleggiata dagli archi di legno a sostegno dei solai, che avvolgono l’edificio dando un ritmo regolare; un percorso esterno collega i vari piani rendendo possibile anche di notte raggiungere la piazza sulla copertura con un ristorante sempre aperto.

Non essendoci la necessità di proteggersi dall’esterno, grazie al clima africano sempre mite anche in caso di pioggia, il piano terra è interamente occupato da un auditorium privo di finestre.

 

Per me è molto importante l’idea che un luogo pubblico sia sempre accessibile. E’ come la strada. Le strade sono pubbliche e si definiscono pubbliche perché è sempre possibile andarci”. Così Cucinella spiega la sua idea di cultura, sempre accessibile, libera e potente.

 

 

Mario Cucinella presenta al Maxxi la biblioteca sostenibile dedicata a Kwame Nkrumah

 

Per il progettista è necessario fare molta attenzione a cosa si progetta e si costruisce, il ruolo dell’architetto è delicato e bisogna lavorare sulle sensazioni: “L’architettura è molto importante. Perché lo spazio condiziona la nostra vita. Ha un’influenza positiva, negativa, emozionale. Gli edifici sono immobili, ma viaggiano nella memoria, le persone viaggiano con gli edifici che hanno visto, le emozioni che hanno vissuto.” 

 

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