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L’UE lancia il programma di scambio per le “regioni carbone+”

Grazie ad exchangeEU le regioni europee produttrici di carbone, lignite, torba e scisti bituminosi possono approfondire la comprensione delle reciproche sfide intorno al processo di transizione.

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Se le regioni carbone+ collaborano sulla transizione ecologica

(Rinnovabili.it) – Inutile nasconderlo. Il carbone rappresenta ancora una parte importante della produzione elettrica europea nonché un motore economico per oltre 230.000 persone impiegate nelle miniere e nelle centrali elettriche di 31 regioni UE. Ecco perché nel lanciare il suo Green Deal, la Commissione europea ha voluto studiare fin da subito strumenti ad hoc, che garantissero una transizione ecologia “giusta” per tali territori. Strumenti come exchangeEU, il programma di scambio per le regioni produttrici di carbone, lignite, torba e scisti bituminosi, note anche come “regioni carbone+“.

Lanciato ufficialmente ieri dall’esecutivo UE, exchangeEU fa parte della più ampia iniziativa Coal Regions in Transition ed è implementato da un consorzio guidato da Guidehouse, per conto della Commissione. Si tratta di un programma multidisciplinare per mettere i territori a contatto fra loro. Una condivisione di idee e necessità per darsi una mano reciprocamente nell’affrontare le sfide della decarbonizzazione.

“Sia che le regioni del carbone+ stiano appena iniziando il loro viaggio di transizione, sia che si trovino in una  fase avanzata del processo, exchangeEU darà un mano aiutando le diverse parti interessate […] a sfruttare le conoscenze uniche di ciascuna regione. Si sforzerà di creare una comunità e una rete di professionisti, con un impatto a lungo termine grazie a programmi basati sulla domanda e adattati alle esigenze delle regioni partecipanti”.

Nel dettaglio exchangeEU riunirà i delegati delle regioni di tutta l’UE per condividere approfondimenti e creare opportunità uniche di dialogo, cooperazione, apprendimento tra pari e networking. Per far ciò gli organizzatori hanno lanciato un bando che rimarrà parto fino al 14 gennaio 2022, invitando le parti interessate (autorità regionali e locali, agenzie per lo sviluppo o per l’energia, ONG, sindacati, associazioni, imprese e università) a presentare domanda.

Il programma selezionerà le regioni proposte sulla base di un allineamento del suo profilo con quello di una potenziale regione partner. “Ai territori candidati sarà chiesto di specificare gli argomenti preferiti in base ai loro interessi e sfide. Il risultato è un progetto di programma basato sulla domanda e su misura per ciascun partecipante”.

Esempi di questioni da approfondire includono:

  • Transizione all’energia pulita
  • Diversificazione economica e sviluppo regionale
  • Governance e strategia della transizione
  • Realizzazione e finanziamento del progetto
  • Tessuto sociale e comunità
  • Sostenibilità delle infrastrutture e dei siti