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Avviato in Valle d’Aosta un progetto di lotta biologica alla Drosophila suzuki

Avviato in Valle d’Aosta un progetto di lotta biologica alla Drosophila suzuki
By Judy Gallagher – https://www.flickr.com/photos/52450054@N04/15675291741/, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=55251862

La lotta biologica per proteggere vigneti, ciliegie e fragole

L’Assessorato dell’Agricoltura e Risorse naturali informa che il Dipartimento Agricoltura, in collaborazione con l’Institut Agricole Régional, ha avviato un progetto di lotta biologica per contrastare la diffusione della Drosophila suzukiil moscerino asiatico responsabile di ingenti danni ai vigneti e ad alcune coltivazioni frutticole, quali piccoli frutti, ciliegio e fragola.

La Drosophila suzuki rappresenta un problema rilevante per gli agricoltori, da quando, nel 2010, è stata segnalata per la prima volta in Valle d’Aosta. Per contenere lo sviluppo dei marciumi su uva causati da questo parassita alieno, i viticoltori sono costretti annualmente ad adottare misure fitosanitarie che comportano un aggravio di lavoro e un aumento dei costi di produzione.

Dopo che ad agosto il Ministero della transizione ecologica ha autorizzato il rilascio in natura dell’insetto Ganaspis brasiliensis, antagonista della Drosophila suzuki, un primo lancio è stato fatto nei campi sperimentali dello IAR. Ora il progetto proseguirà con altri due lanci a metà e a fine di settembre. Gli insetti antagonisti sono stati forniti dalla fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige che alleva in laboratorio gli insetti. Oltre alla Valle d’Aosta, partecipano al programma di introduzione le Regioni Emilia Romagna, Puglia, Sicilia, Campania, Veneto e Piemonte, più le Province autonome di Trento e Bolzano.

Studi bibliografici e prove di laboratorio inducono a pensare che il Ganaspis brasiliensis possa essere molto efficace nel contenere le popolazioni di Drosophila suzuki, riportando l’ambiente ad una situazione di equilibrio. Si auspica quindi che quest’arma biologica si dimostri decisiva nel risolvere il problema, portando, nell’arco di qualche anno, la popolazione del parassita al di sotto della soglia di danno. Unico dubbio, che sarà risolto attraverso le verifiche successive ai lanci, riguarda la possibilità di sopravvivenza e di insediamento dell’antagonista nel territorio valdostano.

Un progetto analogo è già stato realizzato con successo in Valle d’Aosta nel 2012, quando l’Assessorato dell’Agricoltura ha promosso e realizzato l’introduzione del micro imenottero antagonista Torymus sinensis, che ha permesso di risolvere le problematiche fitopatologiche provocate dal cinipide del castagno.

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