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Lombardia, prima regione d’Italia per potenza dei pannelli fotovoltaici installati

Sertori: "Questo grazie anche ai tanti incentivi e bandi avviati da Regione Lombardia, che hanno messo in campo fondi regionali per quasi 90 milioni di euro"

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“Regione Lombardia è la prima regione d’Italia relativamente alla potenza dei pannelli fotovoltaici installati (12,6% rispetto all’Italia). Tra il 2021 e il 2022 l’incremento dei pannelli installati è stato pari al 16%. Questo grazie anche ai tanti incentivi e bandi avviati da Regione Lombardia, che hanno messo in campo fondi regionali per quasi 90 milioni di euro”. A darne notizia è Massimo Sertori, assessore di Regione Lombardia con delega alle Risorse energetiche, durante la conferenza stampa per fare il punto sulla situazione del settore energetico in Lombardia.

L’assessore Sertori, prima di approfondire specificatamente la materia e guardando alla stretta attualità, con il caldo rovente che interessa l’intero Paese, ha spiegato: “Nell’immaginario collettivo si pensa che un black-out avvenga esclusivamente per sovraccarichi della rete e quindi per una carenza di energia. In realtà non è così, il fenomeno accade anche perché con il caldo importante, come quello di questi giorni, che surriscalda anche il terreno, interessa i cavi interrati che trasportano l’energia causando un ‘collasso’ che provoca un parziale blackout. Da questo punto di vista, devo dire che Terna e gli altri gestori stanno facendo un lavoro importante con la sostituzione dei cavi che si trovano sottoterra”.

Guardando, quindi, al tema di carattere generale, i dati di monitoraggio forniti da GSE e Gaudì-TERNA forniscono un quadro molto positivo dello sviluppo in Lombardia delle Fonti di Energie Rinnovabili (FER). Le rinnovabili contribuiscono alla produzione di energia elettrica su scala nazionale per il 39%, di questo il contributo da parte della produzione da idroelettrico è pari al 40%.

“Regione Lombardia – ha spiegato Sertori – è assoluta protagonista nella produzione, attraverso l’idroelettrico, con una potenza installata pari al 27% rispetto a tutta l’Italia. Con la legge regionale 5 del 2020 si mira, attraverso il rinnovo delle concessioni idroelettriche, a forti investimenti nel comparto che incrementeranno ulteriormente la produzione di energia da idroelettrico. Nella programmazione FERS 21-27, 165 milioni di euro sono destinati per FER (Fonti di Energia Rinnovabile) e CER (Comunità Energetiche Rinnovabili)”.

FOCUS COMUNITÀ ENERGETICHE – “Straordinaria partecipazione – ha sottolineato Sertori – ha avuto la manifestazione di interesse sulle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), che ha visto candidare ben 513 progetti da parte di altrettanti Comuni lombardi, un terzo di tutti i Comuni della Lombardia. Segno di una forte predisposizione di tutto il nostro territorio all’innovazione e a un nuovo rapporto con l’energia, nei modi di produrla, di consumarla e di condividerla”.

Di questi 513 progetti, 242 (pari al 47% del totale) interessano Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti. Dato interessante che permette a Regione di veicolare questi progetti anche su risorse del PNRR, misura che cuba di 2,2 miliardi di euro per CER su territori di piccoli comuni.

“La forma innovativa della Comunità Energetica – ha chiosato l’assessore – è, per noi, una leva determinante, cui il nostro Consiglio regionale ha dedicato una legge (la legge 2 del 2022) che prevede strumenti di incentivazione dedicati e una solida azione di supporto istituzionale per il territorio”.

Una Comunità Energetica è un’associazione di utenti che condividono l’energia da loro prodotta, da fonte rinnovabile, al fine di coprire il loro fabbisogno energetico simultaneo indipendentemente dalla connessione fisica agli impianti di produzione. Le comunità energetiche consentono il sostentamento energetico oltre a valorizzare i legami tra persone della comunità. Offrono benefici e opportunità per il territorio non solo sul piano di sostenibilità ambientale, ma anche a livello sociale ed economico.

“Una grossa opportunità – ha rimarcato Sertori – che Regione Lombardia potrà concretizzare attraverso l’avvio della ‘cosiddetta Fase 2’ della manifestazione di interesse che prevede non solo la definizione sempre più precisa e puntuale dei progetti candidati, ma anche e soprattutto l’avvio di un percorso di accompagnamento che vedrà Regione, a fianco del GSE, presente sul territorio per supportare i progetti candidati e ritenuti meritevoli di accedere alla fase di finanziamento”.

“Abbiamo tracciato un percorso concreto, ora – ha concluso l’assessore regionale – attendiamo il completamento del quadro normativo nazionale per valorizzare i progetti che hanno come obiettivo la riduzione dei costi in bolletta per gli utenti, in un contesto di sostenibilità ambientale”. (LNews)

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