Governo Meloni: le linee programmatiche su ambiente ed energia
(Rinnovabili.it) – “Solo un’Italia che rispetta gli impegni può chiedere al livello europeo ed occidentale che gli oneri della crisi internazionale sia suddivisi in modo più equilibrato. Ed è quello che intendiamo fare a partire dalla questione energetica”. Con queste parole la premier Giorgia Meloni ha presentato gli orientamenti del Governo su uno dei capitoli più delicati della storia attuale: l’energia.
Rendendo alla Camera dei Deputati le linee programmatiche del nuovo Esecutivo, Meloni ha definito le priorità d’azione e tirato una apparente linea di continuità con il lavoro del precedente governo in materia di energia. Le parole chiave? Diversificazione e neutralità tecnologica, prendendo però le distanze da quello che la leader dei FdI definisce “un ambientalismo ideologico”. “Noi vogliamo difendere la natura con l’uomo dentro, coniugando sostenibilità ambientale, economica e sociale”.
Il punto di partenza è il caro bollette e la sicurezza energetica, che richiamano la necessità di una visione unita in Europa. “Cedere al ricatto di Putin sull’energia non risolverebbe il problema, lo aggraverebbe aprendo la strada ad ulteriori e pretese e ricatti”, spiega la premier. “I segnali arrivati da ultimo Consiglio rappresentano un passo avanti raggiunto anche grazie all’impegno del mio predecessore e del ministro Cingolani, ma sono ancora insufficienti. L’assenza ancora oggi di una risposta comune lascia come unico spazio quelle delle singole misure dei governi nazionali che rischiano di minare il mercato interno e la competitività delle nostre imprese”.
Ma se le discussioni europee appaiono ancora in alto mare (oggi 27 ministri dell’energia dovranno portare avanti i lavori sul regolamento di emergenza proposto dalla Commissione UE), internamente il Governo Meloni ha già una traccia. “Sarà necessario mantenere e rafforzare le misure nazionali a supporto di famiglie e imprese sia sul versante delle bollette che del carburante. Un impegno finanziario imponente che drenerà gran parte delle risorse reperibili […] la priorità oggi deve essere mettere un argine al caro energia e diversificare in ogni modo le fonti di approvvigionamento e la produzione nazionale”.
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Si torna a parlare di trivelle. “I nostri mari – continua Meloni – possiedono giacimenti di gas che abbiamo il dovere di sfruttare a pieno e la nostra nazione, in particolare del mezzogiorno è il paradiso delle rinnovabili. Un patrimonio di energia verde troppo spesso bloccato da burocrazia e veti incomprensibili”.
“Spenderemo al meglio i 68 mld a fondo perduto e 122 mld concessi prestito dal NextGenerationEU, concordando con la Commissione UE gli aggiustamenti necessari per ottimizzare la spesa alla luce soprattutto dei rincari dei prezzi delle materie prime e della crisi energia […] Accompagneremo imprese e cittadini verso la transizione verde senza consegnarci a nuove dipendenze strategiche e rispettando il principio di neutralità tecnologica”.