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Già sforati 6 limiti del Pianeta su 9: quasi tutti gli indicatori sono peggiorati in 8 anni

Limiti del Pianeta: peggiora lo stato di salute della Terra
Foto di Lucas George Wendt su Unsplash

L’aggiornamento dello studio pionieristico del 2015 di Johan Rockström

(Rinnovabili.it) – Stiamo incidendo così tanto su clima ed ecosistemi che abbiamo portato la Terra al di fuori dello “spazio sicuro operativo per l’umanità”. Le condizioni attuali non sono più quelle in cui si è potuta sviluppare la civiltà umana negli ultimi 10mila anni. Dei 9 principali limiti del Pianeta – macro-indicatori dello stato di salute del mondo in funzione dell’esistenza dell’umanità – ne abbiamo già oltrepassati 6. E tutti quelli che avevamo sforato già in passato sono peggiorati.

Lo afferma uno studio pubblicato su Science Advances in cui 29 scienziati aggiornano il lavoro del 2015 sui limiti del Pianeta di Johan Rockström del Potsdam Institute for Climate Impact Research (PIK). Lo scopo è delineare e quantificare i livelli di “perturbazione antropica” che, se rispettati, permetterebbero alla Terra di rimanere in uno stato interglaciale simile all’Olocene.

“In tale stato, le funzioni ambientali globali e i sistemi di supporto vitale rimangono simili a quelli sperimentati negli ultimi 10.000 anni, anziché trasformarsi in uno stato senza analoghi nella storia umana”, specificano gli autori. Considerare insieme tutti questi fattori permette di avere una fotografia più chiara dello stato di salute del Pianeta, che tiene conto delle interazioni tra i diversi limiti del Pianeta.

Lo stato dei limiti del Pianeta

Il modello distingue tra uno “spazio sicuro operativo”, cioè uno stato in cui un indicatore rientra nella norma dell’Olocene e ha una sua sostenibilità nel contesto del sistema terrestre, e uno spazio di rischio crescente al cui estremo viene segnalata un’area di rischio massimo. Solo 3 dei 9 limiti del Pianeta restano sotto la soglia di guardia. Le buone notizie, però, arrivano solo dai livelli di ozono, che sono in timida ripresa. Mentre il carico di aerosol in atmosfera resta globalmente sotto il limite ma lo sfora a livello regionale, e l’acidificazione degli oceani è incrementata dal 2015.

Tutti gli altri limiti del Pianeta sono in territorio inesplorato negli ultimi 10mila anni. L’integrità della biosfera – che si basa in larga parte sulla diversità genetica disponibile – è ai livelli di allerta massima, a cui si sta avvicinando anche l’indicatore relativo al cambiamento climatico. Ben oltre il limite è anche l’indicatore delle “nuove entità”, categoria in cui ricadono gli impatti antropogenici di sostanze chimiche (come microplastiche e interferenti endocrini), materiali radioattivi, OGM e altri interventi prettamente umani nel processo evolutivo. I flussi biogeochimici sono anch’essi in prossimità dell’area di rischio massimo, mentre lo sforamento è meno marcato per le acque dolci e i cambiamenti nell’uso dei terreni.

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