La commissione Industria dell'Europarlamento ha adottato alcuni emendamenti al Critical Raw Materials Act finalizzati a ridurre la burocrazia, promuovere l'innovazione lungo l'intera catena del valore, sostenere le imprese europee
L’UE deve riciclare almeno il 45% dei materiali critici presenti nei rifiuti
(Rinnovabili.it) – Incrementare l’approvvigionamento di materie prime strategiche fondamentali alla transizione verde europea. Questo obiettivo del Critical Raw Materials Act, il disegno di legge europeo sui materiali critici presentato il 16 marzo 2023 dalla Commissione. Oggi l’atto è in mano ai colegislatori dell’UE e le prime proposte di modifica non tardano ad arrivare. Ieri pomeriggio i deputati della commissione Industria (ITRE) dell’Europarlamento hanno approvato con 53 voti favorevoli, 1 contrario e 5 astensioni, la relazione di Nicola Beer (Renew, DE) che tenta di incrementare l’ambizione della Legge.
La posizione dei deputati ITRE, adottata con il voto, spinge per una maggiore attenzione alla ricerca e all’innovazione nel campo dei processi produttivi e dei materiali sostitutivi. E sottolinea la necessità di ridurre gli iter burocratici per le imprese, in particolare le PMI, aprendo nel contempo la strada a partenariati a lungo termine con trasferimenti di conoscenze e tecnologie, formazione e miglioramento delle competenze per nuovi posti di lavoro.
Legge materie prime critiche, cosa chiede l’ITRE
Ma l’aggiunta più importante è sicuramente quello riguardante gli obiettivi di circolarità. La legge Materiali Critici nella formulazione redatta dall’esecutivo UE, stabilisce precisi parametri di riferimento lungo la catena del valore delle materie prime strategiche e per la diversificazione degli approvvigionamenti dell’UE. Nel dettaglio la bozza originale prevede per il 2030:
- almeno il 10% del consumo annuo provenga all’estrazione UE;
- almeno il 40% del consumo annuo provenga dalla trasformazione effettuata nell’Unione;
- almeno il 15% del consumo annuo dell’UE venga dal riciclo;
- non più del 65% del consumo annuo dell’UE proviene da un singolo paese terzo.
La posizione votata dagli europarlamentari aumenta il target legato alla lavorazione fino al 50% e trasforma quello del riciclo: nella nuova formulazione punta a riciclare almeno il 45% di ciascuna materia prima strategica contenuta nei rifiuti. Gli eurodeputati hanno anche approvato l’inasprimento dei criteri degli schemi di certificazione per garantire il coinvolgimento di più parti interessate e audit in loco.
I prossimi passi della Legge Materiali Critici
“Con una forte maggioranza, la commissione per l’industria invia un segnale forte in vista del trilogo”, ha commentato la parlamentare Beer. “Il rapporto concordato fornisce un chiaro progetto per la sicurezza europea dell’approvvigionamento, con un impulso alla ricerca e all’innovazione lungo l’intera catena del valore”. Il progetto di legge sarà sottoposto al voto dell’Assemblea plenaria nel corso della sessione plenaria dall’11 al 14 settembre a Strasburgo.
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Julia Poliscanova, direttore senior per i veicoli e le catene di fornitura della mobilità elettrica presso T&E, ha commentato così la notizia:“L’UE ha ragione a non affidarsi all’esternalizzazione di una delle parti più preziose della catena di fornitura delle batterie verso un mercato altamente concentrato all’estero. Questi obiettivi implicano che l’Europa effettuerà la raffinazione e la lavorazione onshore, garantirà che ciò avvenga in modo sostenibile e svilupperà competenze in queste aree che attualmente non possiede”.